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venerdì 29 Marzo 2024
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    Per due giorni. La Cisl: “Nelle altre strutture i pagamenti sono regolari”

    Noi chiantigiani ci passiamo di fronte davvero spesso: per andare verso Grassina, l'Antella, oppure per recarci presso l'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri. Quell'albergo fa ormai parte del paesaggio ma, purtroppo, anche lì i problemi sembrano non mancare.

     

    Due intere giornate di sciopero, organizzate per il 6 e 7 marzo, e presidio domani mattina davanti all’hotel, per i lavoratori dello Sheraton di Firenze (via Giovanni Agnelli, all’uscita Firenze Sud dell’A/1) per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi.

     

    “I lavoratori non hanno ricevuto lo stipendio di Gennaio – dice Carlo Di Paola, segretario regionale della Fisascat Cisl della Toscana – e, a quanto ci è stato possibile sapere, anche per febbraio, che dovrebbe essere pagato entro il 10 marzo, accadrà lo stesso. La situazione è difficile, ci sono lavoratori che hanno difficoltà a pagare la benzina per venire al lavoro, ci sono casi in cui marito e moglie lavorano entrambi allo Sheraton e vivono una doppia emergenza”.

     

    "Lo Sheraton di Firenze – spiegano dalla Cisl – è oggi di proprietà della Fga (Fezia Grandi Alberghi), società che possiede anche altre strutture alberghiere in Italia (come l’Ergife di Roma) e che fa capo a Giovanni Fezia. Ha subito negli anni un drastico ridimensionamento del personale, passato da 150 a circa 60 occupati".

     

    “Avevamo chiesto almeno un acconto – conclude Di Paola – ma la proprietà non ne vuole sapere e parla di mancanza di liquidità. Ci risulta però che nelle altre strutture gli stipendi vengano pagati regolarmente. Sarà un caso che Firenze è l’unica struttura con una buona presenza sindacale? Abbiamo la sensazione che si stiano scaricando sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori i capricci di un bambino viziato. Che causano oltretutto il degrado della struttura e mettono in cattiva luce il marchio stesso. Ma questo non possiamo permetterlo, non si può giocare con la vita delle famiglie”.
     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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