MONTESPERTOLI – Nelle scorse settimane il grido, disperato, del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di Montespertoli, lanciato dalla dottoressa Donatella Gelli.
L’appello drammatico del Centro Recupero Animali Selvatici: “Nuova recinzione oppure chiudiamo”
“Nuova recinzione oppure chiudiamo”: questo l’appello (qui sopra l’articolo) che avevamo diffuso anche sul Gazzettino del Chianti.
Raccogliendo anche, direttamente, candidature di aziende che si facevano avanti per dare una mano, e mettendole in contatto con il CRAS.
Che ha sede nel comune di Montespertoli ma che, nel soccorso, la cura, il diventare “casa permanente” per tanti animali selvatici, è da tempo anche un punto di riferimento anche per il territorio chiantigiano.
A distanza di qualche settimana il CRAS ha fatto il punto della situazione: dando qualche novità e lanciando una raccolta fondi.
“Cari amici – dicono dal CRAS Semia – La struttura è ancora in piedi ma cammina sul filo di un rasoio. Se ancora non abbiamo chiuso è grazie all’intervento delle persone di buon cuore che ci hanno aiutato, tantissimo in passato e che continuano ad aiutarci”.
“Grazie a tutti coloro che sono venuti a vedere le recinzioni e a fare preventivi – proseguono – abbiamo capito che il problema più grosso è la collina; che, fisiologicamente, si muove. E combinata agli eventi meteo violenti incombe su alcuni punti della recinzione, che quindi non è in sicurezza. Ci vorrebbero circa 25mila euro per consolidarla con micro pali”.
E’ stato appena aperto un crowdfunding, una raccolta fondi online: la trovate qui, dove potete anche donare.
“Per il momento però – fanno sapere – potrebbero bastare circa 15mila euro per sistemare i tre punti a rischio. Con questa opera gli animali starebbero al sicuro ed il CRAS sarebbe in grado di andare avanti. Speriamo che possiate tutti aiutare il centro a rimanere aperto”.
“Siamo molto preoccupati – ammettono – Stavolta non si tratta solo di cibo; se prima del calore dei cervi i recinti non sono a posto saremo obbligati a decisioni definitive”.
“Già – concludono – perché quando ci si mette cuore anima e corpo e si perde, poi non rimane più nulla. Ci proviamo, vi abbiamo chiesto sempre e siamo vivi grazie a voi. Il futuro è incerto, le forze e la voglia finite”.
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