Non si fermano gli attacchi dei lupi ai greggi di ovini che nelle ultime settimane hanno pesantemente colpito gli allevatori della provincia di Siena. Questa volta il branco ha preso di mira un allevamento nei pressi dell’abitato di Piazze, nel comune di Cetona.
Nella notte i lupi sono entrati in una stalla ed hanno ucciso due pecore ed un ariete. Il titolare dell'allevamento, Vincenzo Pinzi, la mattina si è reso conto che nei pressi del ricovero c’erano solamente due dei cinque capi che possedeva.
Vedendole impaurite si è reso conto che era accaduto qualcosa. È corso subito nel terreno dove le bestiole pascolano ma ormai era tardi: giacevano a terra sbranate dai lupi. Il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, Alessandro Cinughi de Pazzi (in foto sopra), si dichiara molto critico verso chi si dovrebbe occupare di risolvere il problema.
"Sono stupefatto –- sottolinea Cinughi -– che nonostante abbia provveduto personalmente ad informare le autorità preposte, il problema venga sottovalutato e minimizzato, se non addirittura sembra che la situazione di disagio in cui vivono costantemente gli allevatori non esista nemmeno".
"Il pericolo – sottolineano dall'Unione agricoltori ricordando un caso di cronaca di questi giorni – è che l’'esasperazione porti ad agire fuori dalle regole. Non è improbabile che il recente fatto di cronaca in cui una automobilista che transitava sulla superstrada è stata colpita e ferita da un pallettone per cinghiali sparato all’altezza di Siena Nord (clicca qui per leggere l'articolo), sia legato a qualcuno che cerca di farsi giustizia da solo contro gli ungulati che divorano e devastano di continuo i raccolti".
"Ho sempre messo in guardia che questo rischio ci possa essere -– spiega Cinughi -– e sono episodi che chiaramente deploriamo e con i quali non siamo assolutamente d’accordo. La nostra associazione chiede a tutti i suoi associati di agire sempre attraverso le norme e le leggi, ma queste spesso non sono sufficienti. Da tempo chiediamo alle autorità preposte di trovare delle soluzioni seguendo anche i consigli suggeriti dalle stesse associazioni ai vari tavoli di discussione".
L'’ultimo episodio di Piazze è successo a solo circa tre chilometri da Palazzone, la frazione di San Casciano dei Bagni, dove i predatori recentemente hanno attaccato (sterminandolo) l’'allevamento dei fratelli Mori e quello di Barbara Sebastiani.
In poco più di un anno l’'azienda agricola Mori ha perso cinquanta pecore uccise dai lupi e si è vista costretta a chiudere l’'attività legata agli ovini (duecentomila euro di investimento). Mentre la Sebastiani è stata colpita in pieno giorno, con Claudio Nardi, responsabile dell’'allevamento, che ha dovuto difendere le pecore minacciando i lupi con una pala.
"Il tutto -– spiega Mario Mori, tra i più danneggiati e ormai portavoce degli allevatori del senese – è stato denunciato alla polizia provinciale che è subito intervenuta verbalizzando l'accaduto e posizionando la solita foto trappola. Nessuno si rende conto dell'enorme danno e della esasperazione degli allevatori che dovranno utilizzare, per legittima difesa, gli unici mezzi che consentano di poter continuare il loro lavoro".
"Ci stiamo organizzando -– aggiunge Mori -– per costituire un’'associazione di allevatori per combattere in qualche modo questa insopportabile piaga dei lupi, che ci sta mandando praticamente in rovina".
"Oltre alla pericolosità dei noti predatori -– sottolinea preoccupato Cinughi de Pazzi -– la loro fitta presenza sta a significare che la provincia di Siena è diventata un enorme parco naturale dove a farla da padrone sono gli animali selvatici che vivono ormai indisturbati, con danni all’agricoltura incalcolabili".
di Redazione
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