SAN GUSME’ (CASTELNUOVO BERARDENGA) – C’era una volta un piccolo paese su un poggio, circondato dalle vigne circolari di Arceno, che alle spalle ha il Chianti e davanti la Berardenga che confluisce nelle dolci rotondità delle Crete Senesi
all’orizzonte.
Una volta l’anno, la Compagnia del Bruscello si riunisce in Piazza
Castelli con un nuovo tema, stavolta si è partiti da un banale ciocco di legno, che come per magia, parla e quasi fa prendere una sincope al povero Mastro Ciliegia, che crede sia colpa del fiasco troppo alzato durante la giornata.
Inizia una storia di legno che si fa bambino, che torna legno, con un naso che si allunga e si accorcia a seconda delle bugie, un babbo, Geppetto, che fa tanti sacrifici, molto mal ripagati, dal suo infernale burattino.
Un grillo colpito da una martellata un Gatto e una Volpe fantastici, che non fanno rimpiangere l’interpretazione di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia nel film di Comencini, quella musica, quel suono, la voce di
Silvia Tognazzi, la voce narrante di Matteo Marsan, una Fata Turchina dipinta dalla vita nella sua gioia, il passaggio sotto le gambe dei Carabinieri, che nella vita spesso non è un modo di dire, un applauso scrosciante, un ricordo di Fabio Tiezzi anima del Bruscello.
La piccola Alice, volto dispettoso alquanto angelico che interpreta da par suo, l’infernale burattino nelle sue note peripezie.
(Andrea Pagliantini)
© RIPRODUZIONE RISERVATA