GAIOLE IN CHIANTI – Raccoglie critiche anche da parte del gruppo consiliare di opposizione (Insieme per Gaiole, in foto il capogruppo Lorenzo Ruffoli) la proposta del sindaco Michele Pescini di fare di Gaiole in Chianti una sorta di "mini laboratorio" per la Fase 2 di riapertura dopo il lockdown.
Una proposta avanzata in una lettera aperta (firmata anche da altre personalità gaiolesi) e inviata al presidente del consiglio Giuseppe Conte.
"Siamo stati invitati – esordiscono – a firmare la lettera sulla riapertura del Comune inviata a Conte dal sindaco di Gaiole, ma dopo esserci consultati abbiamo deciso di non firmarla".
"Riaprire adesso – prosegue la riflessione di Insieme per Gaiole – potrebbe essere una priorità, ma visto l’evolversi dell’espansione del virus e il numero ancora elevato di contagiati, la riteniamo una mossa azzardata, dovremo stare ai suggerimenti provenienti da infettivologi e virologi".
"In questo momento – proseguono – non ci sentiamo di appoggiare tale richiesta perché riteniamo che non ci siano le condizioni di sicurezza per dare la disponibilità ad una riapertura delle attività in genere, inoltre si porrebbe anche il tema dei rapporti con i comuni confinanti, che seguono il Dpcm attualmente in vigore".
"Quindi – affermano – aprire solo Gaiole e limitare l’ingresso di altre persone all'interno del comune non è certo una sicurezza che ci possa far stare tranquilli. Il fatto di non aver nessun positivo ci rallegra e ci dà speranza, ma chi ci assicura che non ci siano asintomatici tra i cittadini?".
"Anche se quanto riportato nella lettera corrisponde alle eccellenze del nostro comune – concludono – noi saremo ancora molto cauti nel rispetto delle normative nazionali e regionali. Inoltre pensiamo che il sindaco dovrebbe innanzitutto adoperarsi nel prestare servizi e agevolazioni ai cittadini e alle famiglie nelle loro esigenze quotidiane".
di REDAZIONE
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