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venerdì 26 Aprile 2024
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    Cosimo Gericke (Unione Viticoltori Panzano): “Ora è il momento di non mollare per la paura”

    Prosegue il "tour" del Gazzettino del Chianti fra le associazioni di produttori nel Chianti Classico: "Vino al Vino 2020? Si farà, in forma diversa ma si farà"

    PANZANO (GREVE IN CHIANTI) – E’ inevitabilmente un’analisi cruda e realistica quella che Cosimo Gericke, proprietario della Fattoria di Rignana e presidente dell’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti, fa del momento che stiamo vivendo.

    Nel percorso che Il Gazzettino del Chianti ha intrapreso fra le varie realtà territoriali nel mondo associativo fra produtori vinicoli (partendo da Radda in Chianti), la voce panzanese è quella di un gruppo di produttori che stanno assieme da oltre vent’anni.

    # Roberto Bianchi (Vignaioli di Radda): “Siamo preoccupati. E’ come se ci avessero spedito sulla Luna”

    Cosimo, provi a descrivere il momento che state vivendo.

    “Il momento è difficile. Noi piccoli e medi agricoltori abbiamo vissuto la quarantena come in una bolla, ci siamo occupati delle nostre aziende a tempo pieno, non sono esistiti né sabato né domenica. Chi vive in azienda non aveva le restrizioni rispetto a chi vive in città, e lavorare ed occupare il tempo aiutava a tenere la mente lontana dai problemi quotidiani. Naturalmente con la fine delle restrizioni tutti i nodi sono arrivati al pettine. Come gran parte degli italiani, adesso dobbiamo confrontarci con i problemi legati a mancate vendite, perche il settore Horeca (della ristorazione, n.d.r.) è rimasto chiuso per tre mesi; anche loro guardano al futuro con molta preoccupazione”.

    Quali le criticità maggiori?

    “Le criticità maggiori sono la mancanza del turismo internazionale di qualità, che già dal mese di aprile tornava in Italia come se fosse un appuntamento a cui non mancare, e tutto l’indotto che ci gira intorno. Ne soffrono alberghi, agriturismi, ristoranti e gli stessi Comuni del Chianti”.

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    Quali (se ci sono) le possibili soluzioni? State percorrendo in questo senso una “via panzanese”?

    “Noi come Unione Viticoltori di Panzano, ci siamo visti via Zoom e sentiti come non mai, praticamente tutte le settimane. Questo ha creato un senso di coesione fra i membri dell’associazione che negli scorsi anni, come poi succede quando ognuno è preso dal quotidiano, si era un po’ perso. Come Consiglio abbiamo preso al vaglio varie ipotesi riguardo Panzano ed i produttori. Ci siamo prima “tassati”, ed abbiamo fatto una donazione alla chiesa di Panzano nella persona di don Alessandro. Abbiamo in progetto l’investimento per rinnovare il nostro sito, anche con una sezione e-commerce. Adesso, bisogna lanciare un messaggio positivo a tutti quelli che conoscono Panzano, i suoi vini, il territorio ed i produttori. Sicuramente il mercato ha sofferto, dopo anni in cui si è raggiunto un giusto equilibrio fra prezzo e qualità dei nostri prodotti. Non bisogna mollare per paura”.

    Come si immagina la sua azienda e il mercato del cibo fra qualche mese?

    “Noi Pensiamo che la strada sarà lunga e difficile. Non raggiungeremo i fatturati degli scorsi anni, ma dalla fine dell’estate credo che ritorneranno i turisti affezionati e l’economia locale in generale, riprenderà respiro”.

    Sapete già cosa ne sarà di Vino al Vino 2020?

    “Vino al Vino ci sarà, magari non come gli scorsi anni, ma avrà una veste più contenuta dove saranno le aziende a casa propria che si presenteranno, e se le istituzioni lo permetteranno, in forma diversa, anche nello storico paese. Siamo positivi! Tutti i protagonisti di Panzano si reinventeranno per dare aiuto a chi ne ha bisogno e per dare positività a chi, con le restrizioni, di distanze e paure del contagio l’ha persa”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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