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sabato 20 Aprile 2024
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    Operatori del Chianti, lettera a Conte: “Siamo vittime di regole assurde e prive di buon senso”

    Il mondo del turismo e della ristorazione, riunito nell'associazione Life in Chianti, scrive al presidente del consiglio: "Il fallimento della gestione italiana è nei numeri. Offesi dalle decisioni"

    CHIANTI – Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da un nutrito gruppo di operatori commerciali, turistici, della ristorazione, riuniti nell’associazione Life in Chianti, nata nei mesi scorsi.

    Che si compone di moltissime attivitĂ , la maggior parte di Greve in Chianti, ma anche nel resto dei comuni del Chianti fiorentino e senese.

    La lettera è stata spedita al presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.

    Illustrissimo Signor Presidente del Consiglio Avvocato Giuseppe Conte

    Le scriviamo dal Chianti, la nostra associazione rappresenta un gruppo di operatori del turismo, ristoratori, commercianti e titolari di attivitĂ  ricettive.

    Ci rivolgiamo a Lei in virtĂą della carica che occupa per esprimerLe il nostro profondo dissenso a quanto sta succedendo nel nostro Paese.

    Siamo vittime di provvedimenti di ordine pubblico, che niente hanno a che vedere con il problema sanitario, evito di chiamarla emergenza, visto che è in essere da gennaio.

    Regole in gran parte assurde e prive di buon senso, che porgono il fianco a dubbi e giustificate accuse, sulle responsabilitĂ  di chi deve prendere decisioni importanti per la vita dei cittadini.

    Ci preme fare alcune riflessioni, e la prima è sicuramente rivolta al bene della comunità, che deve essere conseguenza del benessere del singolo, senza prevaricazioni sui diritti e sulle libertà degli uni né degli altri.

    Siamo tutti a conoscenza che gran parte delle vittime sono da ricondurre a situazione che non hanno a che fare con le attivitĂ  commerciali ed i ristoranti.

    Devono essere difese le persone fragili, e questo è un compito che le istituzioni non sono riuscite a centrare, e non certo per colpe attribuibili al settore produttivo del Paese.

    Siamo convinti che anche i continui tagli al sistema sanitario, incluso il dimezzamento dei posti letto negli ospedali, avvenuto negli ultimi 40 anni, insieme al mancato tracciamento e disastrosa gestione dei contagiati, siano concause di questo fallimento.

    Fallimento decretato nei numeri, che tanto sono cari agli esperti di turno, e dicono che in Italia la mortalità è al 3,5%, mentre in Svezia, che non ha applicato nessuna restrizione, è al 2,1%, in Germania all’1,8% e negli USA al’1,7%.

    Dimostra forse questo che le restrizioni non hanno poi l’effetto proclamato, e che servono solo a nascondere la reale causa?

    Siamo anche convinti che sia profondamente ingiusto, e privo di buon senso, il non vivere per timore di contrarre un virus che, benché aggressivo per soggetti immunologicamente fragili, ha di norma un decorso positivo, e può essere solo concausa di complicazioni estreme.

    Crediamo anche sia profondamente ingiusto, e pericoloso, aver di fatto creato una pericolosa disparitĂ  sociale tra i lavoratori pubblici, che non hanno subito tagli al loro reddito, e buona parte degli imprenditori e lavoratori del privato, che sono in reale emergenza.

    Alessio Pesucci, presidente dell’associazione Life in Chianti

    Ci illumini quindi sul perché di questa assurda situazione, e del perché il governo non ha difeso la salute e il benessere dei cittadini italiani. Ci illumini anche sul perché dovremmo credere in questo governo, che ci offende con discutibili decisioni che danneggiano il settore turistico, commerciale, e dei trasporti.

    Ci spieghi perché si continua a chiedere inutili sacrifici alle parte produttiva del Paese e alle loro famiglie.

    Come si può pretendere il rispetto di queste persone, sacrificate sull’altare di questo nuovo credo, il Covid-19.

    Aziende e lavoratori che devono produrre ricchezza per tutto il Paese, e che invece vedono i loro diritti inutilmente calpestati da assurde regole di ordine pubblico, che offendono la nostra intelligenza.

    Sicuramente molte decisioni sarebbero state diverse se il sacrificio e le vessazioni subite dalle nostre aziende e dai nostri lavoratori, fossero state condivise da tutta la pubblica amministrazione, e con tutta intendiamo dal Governo fino agli impiegati comunali.

    Ci auguriamo che voglia riflettere su l’infinita serie di errori fatti, e che saranno causa di disastri economici per moltissime attivitĂ .

    Chiediamo anche cosa ha in programma il governo per riparare a questo massacro di aziende, di cui vedremo l’entità nei prossimi mesi.

    Grazie se vorrà veramente fare qualcosa per l’Italia.

    Life in Chianti APS, il presidente Alessio Pesucci

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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