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giovedì 25 Aprile 2024
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    Il burnout da pandemia può diventare un problema di sicurezza informatica

    Un lavoratore stanco tende infatti a essere più distratto e quindi più incline a commettere errori di vario tipo

    Il lungo periodo di pandemia, con i vari lockdown e cambiamenti radicali delle abitudini quotidiane, ha avuto effetti molto importanti anche sui lavoratori.

    Nonostante una diffusione sempre più ampia dello smart working, oggigiorno i lavoratori tendono a essere molto più stressati di un tempo, e questo si è rivelato un grosso problema anche per la sicurezza delle aziende.

    Un lavoratore stanco tende infatti a essere più distratto e quindi più incline a commettere errori di vario tipo.

    Ad esempio, un utente che presta poca attenzione ai messaggi ricevuti è una facile vittima per gli attacchi di phishing, che consistono nel convincere un individuo a rivelare informazioni personali come credenziali di accesso a un account o numeri di carte di credito.

    Un altro problema molto diffuso tra i lavoratori più stressati e distratti è quello dei malware e dei ransomware: se non si presta attenzione a quello che si fa, si può rischiare di scaricare accidentalmente dei programmi malevoli in grado di fare ingenti danni non solo sul proprio computer ma su tutta la rete a cui si è collegati.

    Come aumentare la sicurezza in tempo di pandemia

    Per aumentare la sicurezza, la soluzione migliore sarebbe quella di risolvere il problema dello stress a monte. La flessibilità sul lavoro è quindi sicuramente un vantaggio, ma da sola non è sufficiente.

    Fortunatamente ci sono molti piccoli accorgimenti che possono essere seguiti senza troppa fatica e che, quando applicati, permettono di aumentare notevolmente la sicurezza.

    1. Usare un password manager per gestire le password

    Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti quanto sia importante utilizzare password sicure, cioè uniche e contenenti lettere, cifre e caratteri speciali.

    Quello che però spesso non si considera è che le password così create sono praticamente impossibili da ricordare a memoria, soprattutto quando se ne utilizzano molte.

    Per non incorrere in questo problema, la soluzione ideale è quella di utilizzare un password manager: si tratta di un programma in grado di creare e memorizzare password, in modo da poterle recuperare senza doversele ricordare a memoria.

    2. Usare un firewall

    Non c’è niente di meglio di una soluzione passiva quando si è stanchi e distratti. Un firewall è una semplice soluzione di sicurezza che, una volta installata sul router, è in grado di bloccare tutte le connessioni in uscita non autorizzate.

    Uno dei modi in cui gli hacker eseguono i loro attacchi è proprio quello di creare delle connessioni nascoste sui computer delle loro vittime (in genere grazie a virus o malware), in modo da poter accedere alla rete domestica e a tutti i dispositivi ad essa collegati.

    Se è presente un firewall, però, anche se un computer dovesse essere infettato da un malware di questo tipo, non sarebbe in grado di stabilire una connessione con l’esterno, vanificando così ogni tentativo degli hacker di avere accesso alla rete locale.

    3. Usare una VPN

    Un’altra soluzione passiva consiste nell’uso di una VPN. Per quanto riguarda il suo significato, VPN sta per Virtual Private Network o rete privata virtuale, e in pratica funge da intermediario tra la rete locale dell’utente e Internet.

    Con una VPN tutto il traffico viene veicolato attraverso un tunnel criptato che permette di proteggere i dati scambiati da attacchi esterni, in quanto soltanto il destinatario legittimo è in grado di decifrarli.

    Una VPN è poi anche in grado di mascherare l’indirizzo IP dell’utente, in modo da proteggere anche la propria identità.

    Le VPN possono essere installate su dispositivi come computer, smartphone e tablet, ma la soluzione migliore è quella di installarle direttamente sul router: in questo modo l’intera rete locale risulterà protetta, e con essa tutti i dispositivi connessi (compresi tutti i dispositivi smart).

    4. Usare un antivirus e antimalware

    Gli hacker spesso usano virus e malware per eseguire i loro attacchi informatici. Basta però installare un buon antivirus e un buon antimalware per proteggersi da queste minacce. L’importante è assicurarsi che questi programmi siano aggiornati e che eseguano regolarmente e automaticamente uno scan del sistema.

    In questo modo è possibile rilevare immediatamente i file pericolosi e bloccarli prima che possano fare danni.

    5. Aggiornare applicazioni e sistema operativo

    Gli attacchi informatici spesso sfruttano alcune vulnerabilità di sistemi operativi e applicazioni per agire.

    Fortunatamente queste vulnerabilità vengono scoperte piuttosto in fretta dagli sviluppatori stessi, e il rilascio di patch di aggiornamento che risolvono le vulnerabilità è solitamente piuttosto rapido.

    Ciò significa però che è importante assicurarsi che il proprio sistema operativo e tutte le applicazioni installate siano sempre aggiornate all’ultima versione disponibile. Può essere una buona idea, quindi, attivare gli aggiornamenti automatici per non doversene preoccupare attivamente.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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