GREVE IN CHIANTI – Ha suscitato dibattito a Greve in Chianti la sua candidatura al consiglio regionale in una lista (Casa Riformista) a sostegno del presidente uscente Eugenio Giani.
Più volte il centrodestra grevigiano ha sottolineato la sua presenza nei banchi di opposizione (Immagina Greve) in consiglio comunale a Greve, e la sua candidatura a fianco del Pd a livello regionale.
Le quattro domande rivolte dal Gazzettino del Chianti a Corinna Verniani sono quindi (anche) l’occasione per sentire la sua voce su questi diversi binari, a livello comunale e regionale.
Verniani, dopo poco più di un anno da consigliera comunale, la candidatura a consigliera regionale: ci spiega il suo percorso?
“Guardi, ad essere completamente sincera, probabilmente il mio non è neanche un percorso, nella sua definizione di uso comune, bensì il tentativo di dare concretezza ad idee che sono il frutto della mia formazione personale e della mia grande passione civica; e che hanno trovato in questa occasione, una nuova opportunità di vedersi realizzate e condivise. Non ho formazione di partito, ma da anni dedico gran parte del mio tempo libero a interessi e battaglie civiche, pur non amando questa definizione; dalla diffusione di una cultura scientifica, con in testa la promozione delle vaccinazioni, ai tavoli di raccolta firme che organizzo da anni per diritti come quelli sull’ autodeterminazione del fine vita, per il quae abbiamo raccolto oltre 2.500 firme o, nel recente inverno, per i diritti di cittadinanza. Poi la primavera scorsa abbiamo dato vita, insieme ad altre persone a ad amici che con me condividono questi ideali, ad un progetto politico che per la prassi è definito nello zibaldone delle liste civiche, ma nell’intento vuole essere un contributo determinate al rinnovamento dell’idea di politica in sé, trasformare lo stereotipo negativo in un movimento di pensiero capace di essere propulsore di cambiamento. Con questa idea abbiamo incontrato il favore di tanti nostri concittadini che hanno determinato l’elezione di tre di noi, tra cui io. L’esperienza da consigliera, in cui mi sento ancora una neofita, come del resto capita con ogni ambito in cui devo continuamente studiare, oltre ad uno scambio e contatto con i miei concittadini, richiede un impegno costante di approfondimento e mi ha consentito, tra le molte cose, di toccare con mano la veridicità di ciò che abbiamo posto alla base del nostro progetto politico, ovvero la necessità nella gestione amministrativa di una adesione ben maggiore alle indicazioni provenienti dallo studio critico dei dati, oggi più che mai a disposizione di tutti e di chi svolge servizio istituzionale. Poco tempo fa, al determinarsi delle date delle elezioni regionali, ci è arrivata la richiesta di questa candidatura dall’area che appoggia il presidente Giani ed abbiamo deciso che questa occasione ci consentisse da una parte di far varcare i confini comunali alla nostra esperienza e dall’altra di offrire la possibilità al nostro territorio di avere un filo di comunicazione diretto con la Regione”.
A Greve in Chianti, nelle fila di Immagina Greve, è all’opposizione della maggioranza a guida Pd; alle regionali sarà invece candidata nella lista Casa Riformista a sostegno del presidente Giani (quindi a fianco anche del Pd)…
“E’ assolutamente lecito che questa duplice posizione generi confusione ed in alcune persone anche perplessità e dissenso, ma d’altronde ci sono alcuni aspetti determinati dalla realtà delle cose, in primis la natura del bipolarismo politico stesso, per cui, finché Immagina Greve non diverrà Immagina Italia, dovrà decidere giocoforza di posizionarsi in uno degli schieramenti o rimanere fuori ed alla luce di quanto detto rispetto alle nostre priorità politiche, direi che le alternative non siano molte. Ma è necessario aggiungere alcune considerazioni inerenti le peculiarità locali della scelta. Il nostro movimento, per prima cosa, è nato soltanto in aprile 2024, quando gli schieramenti elettorali per le comunali erano già definiti e si proponeva e si propone tuttora, come un’alternativa amministrativa a tutti gli effetti critica soprattutto nei confronti di quella che, riteniamo ancora oggi, una stortura politica che non va a beneficio dei cittadini, ovvero la possibilità di candidarsi per tre mandati legislativi. La stanchezza amministrativa che ne deriva, a nostro avviso evidente, necessitava di una sferzata e la nostra opposizione, anche nei momenti in cui si è fatta più aspra, ha sempre avuto intento costruttivo e indubbiamente riformista, come dimostrano le mozioni nate dalla nostra proposta ed approvate insieme (viabilità, cittadinanza, diritti delle persone con disabilità), ma anche collaborazioni nel tema dei trasporti, che hanno prodotto piccoli ma significativi cambiamenti. Che la nostra lista si collocasse in un’area riformista non è certo un segreto”.
Quali i punti centrali della sua candidatura al ruolo di consigliera regionale nel collegio di Firenze 2, nel quale ricade anche il nostro territorio del Chianti fiorentino?
“Come già anticipato, realizzare un legame più solido tra il territorio e la Regione attraverso la presenza di una consigliera non può che essere uno degli obiettivi prioritari, e penso ad esempio all’interlocuzione con la Regione intercorsa durante il passaggio al nuovo sistema di gestione del 118 nell’ Unione dei Comuni del Chianti Fiorentino, ancora oggetto di sperimentazione, alla difficoltà di far comprendere le nostre difficoltà, così come portare un contributo determinante rispetto ad un rapporto ormai assolutamente cruciale tra il pensiero critico del metodo scientifico e la politica amministrativa. Perché il ruolo cruciale di un amministratore e di un politico è fornire l’esempio, indurre crescita culturale, che sono l’unica strada che davvero potrà portare ad una vita sociale improntata al rispetto e volta alla crescita. L’impegno poi non potrà che concentrarsi sui temi della sanità pubblica ed universalistica, ma anche della scuola e dell’ inclusione in essa di una vita digitale libera dal pregiudizio, che ci trasformi in guide attive piuttosto che in impauriti fruitori passivi e che veda nei tanti strumenti a nostra disposizione, come vedo io, il potenziale democratico di includere tante persone che oggi restano ai margini, nonostante gli sforzi profusi, e che sono la base per un altro argomento, quello della sicurezza, declinata in molteplici ambiti e tema caro a questa campagna elettorale, che passa soprattutto da qui, dagli interventi sulla formazione. Va da sé che l’impegno ad abbattere gli stereotipi ed avvalersi sempre di più di una visione critica, ancor quando questa mini le nostre certezze, inciderà nel colmare il gap generazionale a cui tante risorse sono dedicate. Temi fondamentali per chi abita la periferia, che vede un lento e progressivo spopolarsi, non possono che essere i servizi, le vie di comunicazione anche e soprattutto declinati in termini di trasporti che non solo rendono più vicina a noi la città, ma che costituiranno la spina su cui trasformare e far crescere i nostri territori. A questo proposito, non posso evitare di evidenziare come il nostro territorio abbia bisogno di un collegamento molto più diretto e rilevante, secondo la direttrice nord, con la città di Firenze e con la sua periferia rappresentata dai comuni di Bagno a Ripoli e Impruneta. Personalmente poi, non potrò che spendere tutte le mie energie per altri due temi che mi sono cari per storia personale: una politica di vera inclusione delle disabilità ed una forte attenzione alla cultura e all’ arte, musica in testa, che possa davvero essere diffusa a tutti, in ogni luogo e ceto economico. Infine, mi preme fare una riflessione ampia sulla portata del cambiamento storico in cui ci troviamo e che investe ogni ambito ed ogni persona, determinati dalla frattura tra modelli di una società che sta declinando e che ha grande margine di incertezza su come si svilupperà. Compito della politica è mantenere con chiarezza la concentrazione su entrambi i piani di lettura, quello cioè del cambiamento culturale e antropologico e quello locale, territoriale, legato ai servizi ed alla vita qui ed ora per dirigere la propria azione amministrativa in modo da guidare entrambe le condizioni verso un ideale che, per quanto mi riguarda, conduce ad una maggiore eguaglianza tra le persone ed alla necessaria capacità di comprendere la complessità. Senza questa visione, la politica si ridurrebbe a mera esecuzione di compiti che sempre più vedono ridursi lo spazio d’azione”.
Si è data, infine, un obbiettivo? In che modo, il giorno dopo le elezioni regionali, si potrebbe definire soddisfatta?
“Il mio unico obiettivo è cercare di fare il bene, il mio meglio, come sempre, consapevole che la strada da fare è più lunga e tortuosa di quella già fatta e vorrei che le persone tornassero ad avvicinarsi alla politica, che si può fare e che comunque è parte della nostra quotidianità, anche quando non vogliamo o la dileggiamo. In che modo potrei sentirmi soddisfatta? In nessuno, io cerco sempre di fare meglio. Non cerco soddisfazione, sono a servizio dei cittadini e di una idea”.
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