SAN CASCIANO – Ventuno ragazzi. Ventuno famiglie. In attesa (come tante, tantissime altre nel nostro territorio, in Toscana e in tutto il Paese) di sapere se e come tornare a scuola. Senza avere alcuna notizia né certezza.
Accade a San Casciano. Comune che, al momento, è stato (per fortuna) uno di quelli meno gravati da situazioni critiche all’interno dei tre ordini scolastici (infanzia, primaria, secondaria di primo grado).
E proprio alla secondaria di primo grado, alla scuola media “Ippoliti Nievo” in via della Libertà, c’è una classe seconda in quarantena (per la positività di un’alunna) dal 23 ottobre. Una classe che ancora oggi non sa quale sarà il suo destino.
“Ad oggi – ci dice Roberta, rappresentante di classe, che ha contattato la redazione per evidenziare pubblicamente il problema – dodicesimo giorno di quarantena, nessuno ci ha contattato. Nessuno, al di là del provvedimento di notifica della quarantena, ci ha fatto sapere le modalità di rientro”.
“Potevano essere dieci giorni più tampone liberatorio? – domanda – oppure 14 giorni senza tampone finale? Nessuno ci fa sapere: noi brancoliamo nel buio e dobbiamo informarci da soli. Anche su quello che dovevamo fare noi familiari dei ragazzi messi in quarantena”.
“Per carità – precisa la rappresentante di classe – capiamo perfettamente che il problema è nazionale e generale. Ma ci chiediamo come mai per una classe in tutta la scuola dell'”Ippolito Nievo” di San Casciano ci sia questa situazione, quando in altre strutture è accaduto tutto diversamente. Con procedure più chiare e snelle”.
“Se fossero i 14 giorni senza tampone – prosegue ancora – la quarantena scadrebbe venerdì prossimo, per tornare lunedì 9 novembre a scuola: ma dobbiamo fare un certificato medico? Dobbiamo saperlo per tempo, non possiamo certo ritrovarci tutti all’ultimo minuto a tempestare i pediatri di chiamate”.
“Abbiamo provato a contattare la Asl – aggiunge – chiamando i numeri indicati nel provvedimento di notifica della quarantena, senza avere risposta. Abbiamo contattato il Comune di San Casciano, la dirigenza scolastica”.
“Ma nessuno – conclude – ha saputo darci delle risposte. E noi siamo qua, con i ragazzi a casa, senza sapere cosa fare…”.
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