FIRENZE – “I dati provenienti da Israele confermano l’efficacia dei vaccini contro la variante delta del Covid, ma anche un calo della protezione dopo i primi 6 mesi. Da qui la decisione del governo israeliano di aprire alla terza dose di vaccino per tutti i cittadini over 12”.
Così Federico Gelli, responsabile del rischio in sanità di Federsanità Anci, presidente della Fondazione Italia in Salute.
“Anche negli Stati Uniti – prosegue Gelli – è già stato programmato dal prossimo 20 settembre che i “booster” di richiamo vengano offerti a tutti coloro che negli 8 mesi precedenti abbiano completato il ciclo vaccinale con Pfizer o Moderna”.
“Il 6 settembre – dice ancora Gelli – inizierà la somministrazione delle terze dosi anche nel Regno Unito, probabilmente solo per i pazienti più fragili e anziani. La stessa Francia partirà a settembre con i richiami per anziani e fragili”.
“In Italia ancora non è stato ufficializzato nulla dal ministro Speranza – rimarca – mi chiedo se non sia il caso di avere un maggiore coordinamento europeo anche sul tema terze dosi, così come già avvenuto sia per l’acquisto centralizzato di vaccini che per l’avvio della campagna”.
“In Italia manca dunque l’ufficialità sulla somministrazione delle terze dosi – sintetizza – Da quel che emerge da Cts e Ministero della Salute, con ogni probabilità si dovrebbe partire da ottobre dai pazienti più fragili”.
“Mi chiedo – rilancia – se non sia il caso di programmare un richiamo anche per gli operatori sanitari, tra i primi ad essere vaccinati”.
“In tal senso – puntualizza – va infatti colto l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Fnopi che ha registrato nell’ultimo mese una crescita del 600% dei contagi tra gli operatori sanitari”.
“Mantenere gli ospedali Covid free in vista del prossimo autunno deve essere un obiettivo prioritario del governo”, conclude Gelli.
@RIPRODUZIONE RISERVATA