FIRENZE – “Monitoriamo costantemente la tenuta del sistema e non molliamo. Stiamo facendo un lavoro certosino di individuazione di spazi da trasformare in luoghi di degenza, dove il paziente Covid possa essere curato e assistito nel miglior modo possibile. Ai Fraticini, grazie all’intervento della Croce Rossa Italiana, ci sono già 30 posti letto Covid disponibili, che a breve saranno 60 e che potranno arrivare a 120”.
A dirlo, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, recatosi oggi, lunedì 9 novembre, nell’ex ospedaletto fiorentino “I Fraticini”, di via Massoni, insieme all’assessore alla sanità, Simone Bezzini.
Sopralluogo operativo essenziale, vista la crescente richiesta di ricoveri, e, soprattutto, per ottimizzare il raccordo tra ospedali e territorio, e reperire tutte le risorse possibili, nel pubblico come nel privato, in termini di posti letto pronti all’uso o da attivare all’occorrenza.
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“Stiamo lavorando senza sosta sugli ospedali, sulla programmazione e rimodulazione delle loro attività – aggiunge Bezzini – in stretto raccordo con le Aziende ospedaliero universitarie e il territorio, senza trascurare risorse aggiuntive, che potranno arrivare dal privato, la cui collaborazione è fondamentale, considerata la pandemia in atto, con numeri decisamente mai visti primi”.
“La pressione è rilevante – ammettono – e stiamo lavorando a pieno ritmo su tutti i fronti e a tutti i livelli”.
Nello specifico, i 60 posti letto dell’ex ospedaletto “I Fraticini”, messi a disposizione di pazienti Covid-19 o di persone con sintomatologie che prevedano quarantena, sono stati realizzati dalla Croce Rossa.
E grazie al contributo della Fondazione Cri Firenze e della Salvatore Ferragamo Spa, che ha consentito l’adeguamento e l’arredo del vecchio plesso ospedaliero, dismesso dall’Incra (Istituto nazionale ricovero e cura anziani) nel 1996.
I due reparti di cure per pazienti in fase post-acuta rispondono alle indicazioni della passata legislatura (risalenti allo scorso aprile), finalizzate a decongestionare gli accessi ospedalieri e assicurare, nello stesso tempo, spazi e cure idonei ai degenti.
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