FIRENZE – Un appello che raccoglie quello lanciato a livello nazionale dall’Ordine dei Medici.
E anche l’Ordine fiorentino, con la presidente uscente Teresita Mazzei e il suo successore Pietro Claudio Dattolo, sono drammaticamente chiari.
“Si impone – iniziano – vista la gravità della situazione, l’immediata chiusura della Regione per evitare migliaia di morti. Senza una chiusura generalizzata, infatti, come quella di marzo, non possiamo andare avanti”.
“I numeri dei decessi – spiegano – dei ricoveri in ospedale e dell’occupazione delle terapie intensive, non ci danno alternativa. Rischiamo il collasso del sistema”.
“E’ necessario che la Toscana chiuda immediatamente – incalzano – senza rinviare questa decisione in attesa di altri numeri, perché si perderebbe solo del tempo prezioso”.
“La situazione degli ospedali in Toscana – dicono ancora – e in particolare nell’area fiorentina, è al limite. Rischiamo di non poter più curare la gente che si ammala di Covid, né tantomeno di altre patologie. Se un paziente si rompe un femore o ha un infarto rischia di non poter ricevere le cure adeguate”.
“Le immagini quasi apocalittiche di medici che portano ossigeno nelle auto in fila davanti ai pronto soccorso – ammoniscono – rischiano di diventare realtà anche nei nostri ospedali”.
“Altra urgente necessità è l’assunzione di medici – rimarcano – A preoccuparci è, infatti, anche la grave cronica carenza di medici specialisti. E’ necessario, pertanto, che il governo vari subito un decreto legge affinchè vengano assunti con effetto immediato medici specialisti che supportino la medicina nella gestione dei reparti Covid e che possano consentire la prosecuzione delle cure dei pazienti affetti da altre patologie. E’ fondamentale che le assunzioni siano stabili e diano garanzie di continuità”.
“I medici – rivendicano – non si sono mai tirati indietro e l’alto numeri di morti tra il personale sanitario sta lì drammaticamente a dimostrarlo”.
“Infine – concludono – è necessaria una programmazione adeguata che consenta agli specialisti più idonei di gestire i malati Covid, evitando l’utilizzo improprio di oculistici, dermatologi, chirurghi plastici, …”.
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