FIRENZE – “C’è un dispositivo del Dpcm che va osservato. E che prevede che per tre settimane non potremo scendere nella colorazione della regione: la rivalutazione dovrà avvenire sulla base del cambiamento dei dati regionali”.
A dirlo è Fabio Voller, coordinatore dell’osservatorio epidemiologia dell’Agenzia Regionale di Sanità (Ars), ospite nel pomeriggio di oggi a Time Line, trasmissione di approfondimento su Sky TG 24.
“Quali i parametri principali sui quali viene deciso? Sembra – ha risposto Voller – che siano il calcolo dell’Rt e l’occupazione terapie intensive. In queste settimane ci aspettiamo che prima la zona arancione dei giorni scorsi, poi la zona rossa in vigore da ieri in Toscana, aiutino a migliorare”.
Sulla stazionarietà del dato dei positivi/tamponi (fra il 16 e il 17% a livello nazionale), “probabilmente – ha detto Voller – c’è un effetto saturazione. La nostra macchina tamponi è arrivata al massimo, ed è ingolfata dai molti tamponi di controllo che devono essere fatti per liberare le persone”.
Da tenere presente che la Toscana è fra le poche regioni a fornire anche il dato della percentuale dei positivi/testati senza i tamponi di controllo. Un dato molto più veritiero poiché indica la vera percentuale di positivi su coloro che vengono “tamponati” per la prima volta.
Anche su ricoveri e terapie intensive, ha detto ancora Voller, “l’effetto saturazione ci può essere, ma sembra meno forte in base a quello che le Regioni hanno fatto in questo senso. Per le terapie intensive e i ricoveri totali da quattro settimane a questa parte c’è un incremento percentuale minore. Stanno aumentando con minore velocità. E questo dà un po’ di tempo per organizzarsi”.
In merito ai 21 indicatori sui quali viene deciso il “colore regionale” Voller ha parlato di “numero sinceramente eccessivo”.
Per quanto riguarda le aree toscane con maggiore criticità, Voller ha indicato quelle di “Prato, Firenze e Pistoia, ovvero la zona più densamente popolata della regione, che stanno soffrendo in modo particolare. La provincia di Prato era stata mediamente toccata nella prima ondata, nella seconda ondata è quella con più casi per abitante. Siena e Grosseto erano le meno toccate a marzo aprile e, per caratteristiche di scarsa densità abitativa, continuano ad esserlo anche adesso”.
Sulla scorta della seconda buona notizia sui vaccini, ovvero quella uscita oggi sull’altissima affidabilità di quello della statunitense Moderna, “per ora – ha detto Voller – sono le aziende che stanno annunciando, noi aspettiamo di vedere il materiale scientifico. Ovviamente se si espongono in questo modo immagino ne abbiano le certezze”.
Ma saranno i dettagli a fare la differenza: “Quello di Pfizer – ha detto Voller facendo un esempio – sappiamo che funziona bene sulla popolazione adulta, non abbiamo ancora gli studi sulla popolazione anziana. E questo incide, potenzialmente, sull’organizzazione di un piano vaccinale sulla popolazione le suo complesso”.
“Detto ciò – ha concluso – queste notizie sono ventate di ottimismo che, dopo otto-nove mesi di dura battaglia, danno forza. E ci permettono di accettare sforzi e difficoltà, come quelle che stiamo vivendo, con maggiore speranza”.