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venerdì 19 Aprile 2024
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    Salute, l’effetto della pandemia sul lavoro. Psicologi Toscana: “Stress in aumento”

    Presentate le esperienze vissute da professionisti durante la fase acuta del Covid: "Impennata del livello di ansia e depressione"

    SIENA – Un’occasione di confronto sulle esperienze vissute da professionisti che si sono trovati a gestire le novità che la pandemia ha introdotto nel mondo del lavoro.

    L’incontro, a cura del gruppo di lavoro Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, si è svolto stamani all’interno del Presidio Universitario “San Niccolò” a Siena nell’ambito del Festival della Salute.

    “L’emergenza pandemica ha reso necessari forti cambiamenti in termini di organizzazione del lavoro. Si è dovuto rispondere con resilienza nell’individuare strategie che fossero in grado di garantire la salute e la sicurezza, ma anche di mantenere un alto grado di efficacia ed efficienza” dice Rossella Capecchi, psicologa, consigliera e segretario dell’Ordine degli psicologi della Toscana.

    “Anche superata la fase più acuta – prosegue – le nuove modalità di Lavoro Agile o Smart Working, non solo sono diventate una modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, ma sono continuo oggetto di adeguamento alle esigenze delle organizzazioni e dei lavoratori”.

    “L’emergenza – aggiunge – diventa così necessità di innovazione e l’innovazione diventa opportunità di ripensamento dei modelli organizzativi. Queste modalità, se gestite con la tutela dei rischi per il lavoratore, possono rappresentare una rivoluzione culturale nel mondo del lavoro”.

    Sono stati presentati anche i primi risultati dello studio sul benessere psicologico e psicosociale dei dipendenti dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi, studio che è ancora in corso e a gennaio verranno diffusi i risultati completi nell’ambito di un convegno di respiro nazionale.

    “I professionisti sanitari – spiegano Emanuele Baroni, dirigente psicologo, psicoterapeuta della clinica delle organizzazioni – Centro di riferimento Regionale Criticità Relazionali e Caterina Primi, professore ordinario di Psicometria presso la Scuola di Psicologia dell’Ateneo fiorentino – da oltre 2 anni, sono impegnati nella gestione di un’emergenza sanitaria senza precedenti, per questo l’Azienda di Careggi, su proposta del Centro di riferimento Regionale Criticità Relazionali guidato dalla dottoressa Laura Belloni, ha voluto mettere in evidenza possibili fattori di rischio e fattori protettivi per la salute dei professionisti, monitorando nel contempo il loro benessere psicosociale”.

    “Professionisti – evidenziano – che hanno lavorato nei reparti Covid, sono stati spostati a causa dell’emergenza, e hanno contratto la patologia. E’ emerso che con l’aumentare dei fattori protettivi diminuisce il livello di stress post-traumatico, stress che, inevitabilmente cresce quando aumentano i fattori di rischio”.

    “L’aumento del livello di stress, conseguente alla gestione dell’epidemia, determina un aumento del livello di ansia e depressione e una diminuzione del livello di benessere complessivo – fanno notare Baroni e Primi – I fattori di stress organizzativo percepito sono legati allo scarso supporto da parte dell’Azienda, ai cambiamenti repentini nella programmazione delle attività, alla pressione costante per mantenere alto l’impegno professionale, alla quasi impossibilità di usufruire di pause durante il turno di lavoro”.

    “La Regione Toscana – sono le parole di Giovanna Bianco, Ingegnere, Dirigente Responsabile del settore “Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro” della Regione Toscana – nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025 ha definito uno specifico piano mirato per la prevenzione dello stress lavoro correlato, attuato dai dipartimenti di prevenzione delle aziende Usl con la collaborazione della medicina preventiva del lavoro dell’azienda ospedaliera universitaria pisana. Il progetto, prevede uno specifico focus sul comparto bancario, uno dei comparti che ha subito una più incisiva riorganizzazione delle modalità di lavoro a seguito della pandemia”.

    “La Regione – puntualizza – ha introdotto un codice di esenzione per lavoratori con possibile patologia da stress lavoro correlata, grazie al quale può essere richiesta visita gratuita presso gli ambulatori di medicina del lavoro”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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