IMPRUNETA – “Sono 7 e tutti riconducibili al comune di Impruneta i nuovi casi risultati positivi nelle ultime 24 ore nei territori della Ausl Toscana centro”.
La conferma a quanto anticipato dalla Regione Toscana arriva anche da parte dell’Azienda sanitaria. Che fa il punto della situazione.
# Coronavirus in Toscana: 9 nuovi casi (7 sono a Impruneta), 3 decessi, 7 guarigioni
“I tamponi – spiega Ausl TC – sono stati effettuati sui componenti di due nuclei familiari, di cui erano già risultati positivi nei giorni scorsi 2 membri coabitanti nello stesso appartamento a Impruneta con le altre 7 persone (di cui quattro minori, in totale nove persone)”.
“Di conseguenza – riprende – è stata avviata l’indagine epidemiologica e il 29 giugno i contatti conviventi sono stati sottoposti a provvedimento di quarantena e a tampone nasofaringeo. I risultati degli accertamenti diagnostici sono pervenuti ieri 2 luglio e hanno evidenziato la positività per SARS-CoV-2 in tutti i soggetti”.
“Sei di queste persone – annuncia Ausl Toscana Centro – hanno dato disponibilità a trasferirsi già oggi in albergo sanitario con trasporto in sicurezza con 118”.
“Tramite il sindaco di Impruneta – riprende l’Azienda sanitaria – che è stato subito informato, è stato, inoltre, attivato il servizio per il sociale del Comune di Impruneta per garantire l’approvvigionamento dei pasti, dei farmaci e di altre eventuali necessità”.
“Attualmente – si sottolinea – nei due nuclei familiari, solo due soggetti hanno riferito comparsa transitoria di sintomi lievi. Nell’ambito dell’indagine epidemiologica si è anche provveduto a identificare i contatti stretti e all’adozione da parte delle competenti strutture dei provvedimenti di isolamento e accertamento diagnostico”.
“Non dobbiamo abbassare la guardia – dichiara il sindaco Alessio Calamandrei – dobbiamo continuare a prendere tutte le precauzioni per non rischiare nuovi contagi. Quindi mascherina e pulizia delle mani rimangono un punto fermo di buon comportamento oltre al distanziamento sociale”.
“Auguro a questa famiglia – conclude Calamandrei – di uscirne quanto prima, nella consapevolezza di avere un’intera comunità vicina e solidale”.
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