SIENA – Nel 2019 i casi di Legionella nella Asl Sud Est furono 36 (9 ad Arezzo, 15 a Siena, 12 a Grosseto), nei primi sei mesi del 2020 sono già 19 (Arezzo 12, Siena 6 e Grosseto 3).
Spesso le conseguenze della Legionella costringono anche a ricoveri in ospedale con conseguenze per la salute che si protraggono per diversi mesi.
L’invito, quindi, è quello di far controllare e sanificare gli impianti idrici per l’acqua calda e dei climatizzatori, anche quelli privati. Tornare alla vita normale e goderci il piacere di un bagno in piscina o di una giornata alla Spa ora si può.
“E’ importante però – spiega Asl Sud Est – che in questo momento le persone non visualizzino solo nel Covid-19 un nemico per la salute. Non dobbiamo dimenticare che la nostra salute va tutelata dal Covid-19 come da altri rischi rilevanti, come ad esempio la Legionellosi, una malattia che in questi periodi estivi ritorna sempre”.
“La legionellosi – ricorda l’Azienda Sanitaria – è una malattia dovuta a un batterio comunemente presente nell’ambiente naturale, in particolare corsi d’acqua. Può essere isolata negli impianti idrici e di condizionamento dell’aria, piscine, saune, impianti di idromassaggio e quelle nelle quali risultano presenti impianti che comportano un moderato riscaldamento dell’acqua e la sua nebulizzazione”.
“L’aumento moderato della temperatura dell’acqua – prosegue – sotto i 55°C e l’umidità favoriscono la crescita del batterio e la contaminazione ambientale. L’infezione avviene prevalentemente per via respiratoria mediante inalazione di goccioline d’acqua contaminata. Si può manifestare come una forma simil-influenzale o come polmonite”.
“Non tutti – si specifica – fortunatamente, si ammalano perché occorrono cariche batteriche molto elevate; i soggetti anziani, soprattutto se non sono in buone condizioni di salute, e gli immunodepressi si ammalano più facilmente. L’infezione non viene trasmessa da persona a persona”.
“E’ importante quindi – rimarca Asl Sud Est – per prevenire la contaminazione dell’ambiente controllare periodicamente l’impianto dell’acqua potabile ed eventuali serbatoi, i sistemi per il raffreddamento dell’aria (condizionatori) o per il riscaldamento dell’acqua (scaldabagni, bollitori)”.
“Questa – esorta – deve diventare una buona prassi non solo nei luoghi pubblici ma anche nelle nostre abitazioni. Ci sono molte patologie che bisognerebbe conoscere per potersi difendere e la Legionellosi è una di queste”.
“La sua trasmissione all’uomo in strutture sportive e turistico ricettive – si rimarca – può avvenire attraverso le acque di balneazione di piscine, inalazione di aerosol contaminato da Legionella, proveniente soprattutto da docce e rubinetti di impianti idrici, vasche idromassaggio, fontane decorative non adeguatamente manutenuti, aventi condizioni che favoriscono la sopravvivenza e la crescita del batterio”.
“Il Ministero della Salute – conclude l’Azienda Sanitaria – è intervenuto con linee guida precise finalizzate a prevenire il rischio da Legionellosi, proprio a seguito della chiusura di tutte le strutture per la pandemia”.
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