FIRENZE – "In merito alla vicenda della targa commemorativa della strage di via dei Georgofili a Firenze trafugata, ritrovata e riconsegnata alle autorità desideriamo esprimere il nostro sdegno e la nostra preoccupazione".
A parlare è Luigi Dainelli, romolino, i cui familiari (Fabrizio Nencioni, Angela Fiume, le figlie Nadia e Caterina) morirono dopo la scoppio della bomba nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993.
"Sdegno – riprende Dainelli – per l’oltraggio alla memoria delle vittime che in quella via il 27 maggio 1993 persero la vita o rimasero ferite a causa di un vile attentato mafioso, come ormai confermato dall’intero iter processuale e preoccupazione perché anche se, come pare, il gesto è frutto di una bravata infelice ci dispiace constatare l’inconsapevolezza e l’ignoranza relativa ai recenti fatti della storia democratica del nostro Paese e della nostra città di chi ha voluto sottrarre quella targa".
"È l’ennesima occasione – conclude Dainelli – in cui ci sentiamo di ribadire l’importanza della memoria di quanto avvenuto e dell’educazione civica verso le nuove generazioni che non hanno vissuto direttamente quei terribili anni. Vogliamo ringraziare pubblicamente infine Giovanni Gandolfo per aver riconosciuto e riconsegnato subito ai carabinieri la targa; siamo volentieri a disposizione sua e dell’autore o degli autori del misfatto per un incontro, qualora lo desiderassero".
di REDAZIONE
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