FIRENZE – Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, si è complimentato con le strutture del sistema sanitario regionale per la mobilitazione a seguito dell’esplosione dell’impianto ENI di Calenzano avvenuta nella mattinata di oggi, lunedì 9 dicembre.
“Sono orgoglioso – ha detto Giani – di tutti le operatrici e gli operatori che, a tutti i livelli, oggi hanno dato una risposta immediata all’emergenza. Li ringrazio uno ad uno e ne sottolineo la professionalità e la prontezza nell’intervenire. È l’ennesima prova di un sistema che funziona e che ci rende fieri del nostro lavoro”.
La Regione Toscana ha anche fatto il punto sull’operato complessivo del sistema sanitario regionale.
La prima chiamata di soccorso indirizzata all’azienda Asl Toscana Centro è avvenuta alle ore 10.24 da parte della Centrale Unica di Risposta 112.
Sono stati subito attivati il 118 e le altre istituzioni coinvolte. Attivati i mezzi di soccorso e costituito il posto di comando avanzato in collaborazione con i vigili del fuoco per coordinare i soccorsi.
Risultano, alle 18.15, due persone decedute e tre ancora disperse.
Persone ferite
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All’ospedale di Careggi sei persone di cui quattro attualmente in OBI stabili, una in situazione molto grave in trasferimento verso AOUP per ustioni estese, un ricoverato in sub intensiva con trauma cranico;
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Al Centro grandi ustioni AOUP un paziente con gravi ustioni;
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Al P.O. Santo Stefano di Prato tre persone attualmente stabili in osservazione.
Oltre ai pazienti trasferiti stanno arrivando spontaneamente nei pronto soccorso aziendali alcune persone di cui 7/8 accessi spontanei a Prato per lieve patologia traumatica dell’orecchio e alcuni accessi ad Empoli e Torregalli per traumi al rachide.
Si tratta di persone che si trovavano in prossimità del luogo dell’evento.
Sopralluoghi per eventuali rischi ambientali
Sono state attivate l’Igiene Pubblica e l’ARPAT che si immediatamente sono recate sul luogo dell’incidente e dai loro sopralluoghi sono giunti a queste prime deduzioni.
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In merito alla problematica legata alla dispersione dei fumi e di particelle potenzialmente nocivi, la stessa è rientrata una volta domato l’incendio e con essa è venuta meno la necessità di particolari precauzioni da parte dei cittadini (come finestre chiuse o distanza dalla zona dell’evento).
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Dalle valutazioni emerse da ARPAT non emerge la necessità di proporre ai sindaci dei comuni interessati l’adozione di provvedimenti limitativi del consumo di prodotti agricoli locali. Saranno comunque effettuati accertamenti sui reflui ed eventuali problematiche di natura ambientale.
Le indagini sulle cause dell’incidente sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato, che si è recata sul luogo, in collaborazione con i tecnici specializzati dell’azienda.
La dinamica e la ricostruzione delle cause è complessa e saranno necessari ulteriori accertamenti.
Mattarella sente Giani per esprimere solidarietà e vicinanza
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella nella giornata odierna ha sentito telefonicamente il presidente della Regione Giani:
“Il presidente della Repubblica mi ha tempestivamente chiamato per informarsi su quanto accaduto e per esprimere con parole molto umane solidarietà e vicinanza a coloro che sono stati colpiti dal gravissimo evento e ai familiari delle vittime”, spiega Giani.
I sindacati proclamano uno sciopero
Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze proclamano sciopero generale provinciale di quattro ore (fine turno) per mercoledì 11 dicembre con manifestazione (ore 14.30-16.30) in una area a Calenzano da definire.
Cgil, Cisl, e Uil di Firenze esprimono “dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori, oltre a tanta rabbia per quello che è successo; siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti”.
“Quello che è successo è inaccettabile – concludono – attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”.
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