FIRENZE – “Siamo qui a testimoniare la grande realtà rappresentata in Toscana dalla viticoltura, con le oltre 12.400 aziende e gli oltre 60 mila ettari totali a vite con una media di quasi 5 ettari ciascuna e una produzione che nell’ultima campagna ha raggiunto i di 2,3 milioni di ettolitri di vino, in crescita del 12% circa rispetto a quella precedente, in un contesto di una stimata sostanziale stabilità a livello nazionale”.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e la vicepresidente con delega all’agricoltura, Stefania Saccardi, hanno partecipato oggi pomeriggio all’inaugurazione dell’edizione 2023 del Vinitaly, la più grande rassegna nazionale del vino e distillati che si tiene ogni anno a Verona.
“L’unicità toscana – rimarcano – consiste in 58 indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 Dop (11 Docg e 41 Doc) e 6 IGT che presidiano la quasi totalità della superficie vitata toscana (il cui 95% è destinato a vini Do rispetto a una media nazionale che non arriva al 65%).
“Un tratto distintivo della viticoltura toscana – proseguono – è dato anche dall’importante quota di superficie a vite bio. L’ultimo dato disponibile, del 2021, contava infatti oltre 25 mila ettari in bio che rappresentano il 40% dell’intera superficie regionale e il 20% del totale della superficie a vite bio in Italia”.
“E’ con questo straordinario biglietto da visita – rivendicano – anche quest’anno ci candidiamo ad essere protagonisti, qui a Verona, e la nostra presenza sta a testimoniare tutto il valore culturale, naturalistico prima ancora che economico della vinicoltura toscana”.
“Abbiamo una tradizione da difendere – aggiungono Giani e Saccardi – ma non ci culliamo sugli allori abbondantemente conquistati: i nostri imprenditori del settori, anche con il sostegno della Regione, hanno infatti ampiamente dimostrato una buona capacità di innovazione”.
“Per il 2022 – ricordano – si prospetta un nuovo record negli incassi per le esportazioni dei vini DOP che potrebbero attestarsi oltre i 690 milioni di euro (+7%). In volume invece, si registra una flessione del 3%, in linea con il risultato delle Dop nazionali”.
“Insomma – concludono – siamo di fronte a numeri non facili da superare e neanche da mantenere, ma siamo convinti che il settore saprà dare ancora una volta il meglio di sé”.
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