FIRENZE – Ieri l’ufficializzazione, da parte di Laika, del non rinnovo di oltre 100 contratti a termine.
A causa, sostiene l’azienda, della mancanza di materie prime, che non consente lavorazioni e il rispetto dei tempi di consegna. In un settore che, paradossalmente, vivrebbe un florido periodo di ordini.
# Nota ufficiale di Laika: “Mancanza di materiali, costretti a non confermare 110 lavoratori”
Ed ecco arrivare, a strettissimo giro, la presa di posizione della Fiom Cgil: che sul tema si era già espressa anche nelle scorse settimane.
# Fiom Cgil Toscana: “La camperistica alle prese con la mancanza di materiali o semilavorati”
“Come coordinamento della camperistica Toscana Fiom Cgil – dice Iuri Campofiloni, responsabile Fiom Cgil per il settore della camperistica – è da mesi che denunciamo la situazione critica in cui si trova oggi il settore della camperistica; appello ad oggi totalmente disatteso”.
“Si tratta di un settore – prosegue – che rappresenta un’eccellenza della nostra regione, per occupazione e per qualità del prodotto. Un prodotto che esportiamo in tutta Europa, un settore che sta vivendo una stagione di straordinaria espansione del mercato, ma che è attualmente bloccato dalla crisi del settore dell’automotive, che impatta la produzione degli chassis, come la crisi dei semiconduttori e dell’elettronica”.
“Inoltre – aggiunge Campofiloni – ci sono grosse criticità legate al superamento dei motori endotermici, nell’ottica della transizione ecologica, e alla creazione di uno stabilimento in Polonia, gemello a quello di Atessa che fornisce gli chassis Ducato, quelli maggiormente utilizzati in tutto il distretto”.
“Abbiamo la necessità di tutelare gli 8.000 addetti del settore – rilancia – indotto compreso, aprendo un confronto sia a livello regionale sia al Ministero dello Sviluppo Economico per avere risposte alle nostre domande”.
Domande che Campofiloni va ad elencare: “Qual è la missione produttiva del nuovo stabilimento polacco della Sevel Stellantis? Come avverrà la transizione ecologica del superamento dell’endotermico sapendo che i camper sono prevalentemente alimentati a diesel? Quali sarebbero le conseguenze sul mercato italiano qualora l’ibridazione dei veicoli facesse aumentare il peso degli stessi oltre le 3,5 tonnellate limite consentite dalla patente B?”.
E ancora: “Ci saranno ammortizzatori sociali ad hoc pensati per far fronte alla transizione ecologica? Si potrà rafforzare i contratti di solidarietà espansivi e rimuovere il limite di 24 mesi ogni quinquennio mobile come attualmente previsto dalla legge? È previsto un piano di sviluppo che garantisca la centralità italiana nella produzione di chassis per la camperistica?”.
“Queste sono le domande che poniamo da mesi – puntualizza – Il problema occupazionale dei contratti a termine sono solo la punta dell’iceberg delle criticità che devono trovare una risposta immediata, organica e strutturale da parte della Regione e del Governo. Per evitare che l’attuale mancato rinnovo dei contratti sfoci in una crisi occupazionale per tutto il settore”.
“Come coordinamento della camperistica Toscana Fiom Cgil – spiega – abbiamo espresso nella lettera inviata questo mese a Fim Cisl e Uilm Uil, alle strutture regionali e provinciali, la necessità di convocare tempestivamente un attivo regionale del settore per avviare un percorso unitario, per poi aprire un dialogo con le amministrazioni locali, regionali, le imprese e il governo così da ottenere delle tempestive risposte”.
“Dobbiamo mobilitare i lavoratori e le lavoratrici del settore – conclude Campofiloni – poiché il loro destino si sta giocando ora. E in questa fase non si può rimanere spettatori passivi, ma bisogna essere artefici del cambiamento”.
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