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giovedì 18 Aprile 2024
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    Infermieri su ambulanze al posto dei medici: “Inaccettabile dire che siano un peggioramento del servizio!”

    Gli Ordini infermieristici toscani: "Evidenze scientifiche hanno dimostrato come gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici specializzati siano equiparabili a quelli trattati da team medici"

    FIRENZE – “Non riteniamo più accettabile il clima che si sta generando in troppe zone della regione accostando la figura infermieristica ad un depauperamento dei sistemi sanitari”.

    Lo dice il Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della regione Toscana: “Abbiamo sostenuto sin da subito – ricordano – la delibera 1424 della Regione Toscana che ha l’obiettivo di riorganizzare il sistema dell’emergenza sanitaria territoriale”.

    “Necessità spesso richiamata – rilanciano – e che trova finalmente una pianificazione e programmazione regionale che meglio definisca una diffusione territoriale al passo di sistemi già in atto nella restante parte d’Europa e del mondo intero. Con esperienze già consolidate all’interno della Toscana che hanno dimostrato la garanzia di percorsi di cura efficienti, efficaci ed appropriati con ottimi ritorni di soddisfazione da parte degli utenti, familiari e istituzioni locali”.

    Insomma, dove ci sono gli infermieri specializzati al posto del medico a bordo delle ambulanze, non peggiora il servizio: “Lo diciamo con forza – proseguono dal coordinamento degli ordini infermieristici toscani – sostenuti dai profili normativi e soprattutto dalle evidenze scientifiche”.

    “Che hanno più volte sottolineato l’importanza dell’intervento infermieristico – rimarcano – anche farmacologico, nelle condizioni cliniche caratterizzate dal migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti e che hanno dimostrato come gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici specializzati siano equiparabili a quelli trattati da team medici”.

    Un tema, questo, molto sentito ad esempio nel territorio del Chianti fiorentino, teatro in questi mesi di una riduzione dei medici a bordo delle ambulanze (nei comuni di San Casciano, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle), con l’inserimento di infermieri specializzati.

    “Crediamo da sempre – dicono ancora dal coordinamento degli ordini infermieristici toscani – in un sistema multiprofessionale integrato, in grado di garantire risposte appropriate e che valorizzi lo sviluppo di tutte le figure che operano nella complessità delle reti dell’emergenza-urgenza territoriale”.

    “Riteniamo opportuna la revisione e rimodulazione dei territori e dei professionisti a bordo dei mezzi di soccorso avanzato – suggeriscono – In particolare sarebbe cruciale avere medici, con infermieri e autisti soccorritori, a bordo di automediche in partenza da punti centrali delle aree strategiche. Una implementazione fondamentale e capillare dei mezzi di soccorso avanzati infermieristici a supporto dei soccorritori delle associazioni di volontariato al fine di garantire standard elevatissimi di soccorso pre-ospedaliero”.

    “Infine – rimarcano – ma non per importanza, sono da tenere presenti le ambulanze con soccorritori volontari in grado di assicurare manovre rianimatorie di base precoci in attesa dell’infermiere o del medico”.

    “Riteniamo che sia davvero grave – denuciano – che in un momento storico così delicato e complesso si utilizzino questi toni che non fanno altro che aumentare una frattura sociale, rischiano di generare aumento di episodi di violenza ai danni degli operatori, minano la fiducia in un servizio sanitario nazionale già indebolito”.

    “Come Coordinamento degli Ordini degli Infermieri della Toscana – concludono – continueremo a lavorare ai tavoli istituzionali nel mandato del nostro ruolo, ma non possiamo più accettare strumentalizzazioni che non trovano fondamenti in ciò su cui si basano le scelte in sanità. Ovvero, i dati scientifici”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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