TOSCANA – Il suo proverbiale “Avantiii, Avantiii!”, i suoi video sui social, il suo canale YouTube (“Porcini che passione”, lo trovate qui) sono ormai diventati una presenza fissa nelle giornate di tantissimi appassionati, in Toscana e non solo.
Daniele Raspini, figlinese, fungaiolo doc (qui raccontammo la sua storia), di funghi ne ha visti tanti, tantissimi negli anni.
Ma quello che gli si è parato davanti sabato 14 settembre, in una faggeta dell’Appennino Tosco Emiliano, se lo ricorderà a lungo.
Una fungaia con 33 porcini, Boletus Aestivalis (“Estatini” in gergo) nello specifico, giganti. Una cosa mai vista prima.
E, tutto intorno, un’altra trentina di funghi: “La fungaia magica”. L’ha chiamata così nel breve video che è già stra-visto sui social (quasi 200mila visualizzazioni al momento in cui scriviamo).
“E’ una cosa fantastica – dice Daniele Raspini all’inizio delle riprese – Mettetevi seduti mi raccomando, perché vi viene un infarto…”.
Video che inizia a svelare… la magia: “Arrivano arrivano…”. E le immagini mostrano “una cosa unica, rara”, decine e decine di porcini giganti.
“Siamo arrivati un capellino tardi – dice Raspini pensando a come avrebbe potuto essere due-tre giorni prima, con i funghi ancor più tosti e bianchi sotto – Funghi che saranno di un kg l’uno, e in mezzo ci sono anche di nascita. Siamo in un posto magico”.
Ha ancora addosso l’adrenalina del ritrovamento Raspini quando ci sentiamo.
E quell’entusiasmo travolgente che lo caratterizza: con il quale racconta i boschi, le camminate, la bellezza dei funghi, del rispetto per il bosco e per l’ambiente. Cosa che non manca mai di ricordare in ogni suo post, in ogni suo video.
Sono tante, tantissime le storie di anni e anni nei boschi. Questa della fungaia magica è solo l’ultima. Poi ne arriveranno, senz’altro, altre. Così come tante altre ne avrebbe da raccontare.
Come quella del suo telefonino perso qualche giorno prima ai piedi di un faggio, e ritrovato il giorno dopo al termine di una serie di coincidenze incredibili (ma questa è… un’altra storia).
“E chissà che non ci troviamo nei boschi del Chianti, che ogni tanto frequento – ci dice prima di lasciarci – Nei prossimi giorni è probabile che inizino a uscire anche da voi…”.
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