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sabato 5 Ottobre 2024
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    “Avantiii, Avantiii!”: la magia dei funghi, dal bosco al web. Con il sorriso di Daniele Raspini

    Di Figline Valdarno, sui social e con i video su YouTube racconta la gioia del cercare i porcini (e non solo). Decine di migliaia di persone (anche nel nostro territorio) lo seguono

    FIGLINE VALDARNO – Lui è figlinese. Ha un “grido di battaglia” che ormai lo contraddistingue (“Avantiii, Avantiii!”). Da qualche anno ha portato la sua enorme passione per la natura, per il bosco, per la ricerca dei funghi, sul web.

    Con positività, con il sorriso. La voglia di condividerne la gioia e, perché no, spingere le persone al rispetto del bosco, spiegando come viverlo in sicurezza, con la giusta attenzione. Al muoversi in contesti magici, che ci riportano a luoghi del cuore e dell’anima.

    Dove i funghi sono, certo, al centro. Ma non mancano mai albe spettacolari, spiegazioni su alberi e parti del bosco, cascate, racconti.

    Daniele Raspini è stra-seguito anche in territorio chiantigiano, dove moltissimi fungaioli ne apprezzano le uscite.

    Guardando un video sul suo canale YouTube, dove si parte (sempre) da una immancabile colazione al bar. Possibilmente mangiando una sfoglia alla mela, che accarezza il palato e anche… la buona sorte.

    Oppure seguendolo e partecipando sui canali social, magari nel gruppo su Facebook, oppure godendosi le sue splendide foto su Instagram.

    E noi del Gazzettino del Chianti, che nel bosco siamo… “di casa”, non potevamo non incontrarlo. Ne è uscita una lunghissima chiacchierata, piena di spunti, che trasmette una volta di più tutta la vitalità di questo fungaiolo molto speciale.

    Daniele, partiamo…dall’inizio. Come nasce la tua passione per il bosco e per i funghi?

    “Inizia come ognuno di noi, da piccolo. Vengo da una famiglia contadina, che ha sempre dato molta importanza e valore alla natura come fonte di vita. Mio nonno e mio padre mi portavano sin da piccolo nel bosco a “cogliere” i funghi, perché per loro non era andare a cercarli ma a raccoglierli. Questa passione, direi tramandata di padre in figlio, si è radicata e rafforzata negli anni fino a diventare una vera e propria disciplina”.

    Come si è sviluppata, come l’hai conciliata con gli impegni della vita “normale”?

    “Non è stato semplice: da prima le scorribande giovanili, poi gli impegni di lavoro e familiari mi lasciavano poco tempo per i funghi. Nonostante ciò, ho sempre continuato ad andare nel bosco. Negli ultimi 25 anni ho diretto le due Rsa pubbliche del mio paese e, durante la stagione, erano gli anziani che mi chiedevano di portare loro i funghi da mangiare. Abitudine che non ho mai perso: ancora oggi continuo a portare funghi per gli anziani delle case di riposo, rendendoli felici”.

    Quando e perché hai deciso di aprire un canale YouTube in cui mostri le tue uscite?

    “Nel 2020 sono andato in pensione e, come per magia, mi sono trovato tanto tempo a disposizione per tutte quelle passioni che non avevo potuto sviluppare per i molti impegni lavorativi. Alcune di queste appunto erano la passione per i funghi, la natura, la fotografia e i video. Stimolato da un amico, che testualmente mi disse “i tuoi video sono più belli di quelli che lo fanno di professione”, appunto nel 2020 ho creato il canale YouTube “Porcini che Passione”. Ma anche la pagina Facebook “Porcini che Passione”, il gruppo Facebook “Funghi Porcini che passione” e il profilo Instagram “Porcini che Passione”. Inoltre ho coniato una sorta di slogan, che a me viene naturale ma che oggi molti utilizzano, “Avantiii, Avantiii!”. Il motivo era (ed è) quello di raccontare, trasmettere e diffondere la passione e l’amore per i funghi e la natura, utilizzando i canali social oggi tanto diffusi e seguiti. Ovviamente non mi aspettavo che in così poco tempo (quattro stagioni 2020, 2021, 2022 e 2023) ci fossero così tanti appassionati che seguono, commentano, apprezzano le mie uscite. Questo mi riempie di gioia”.

    Dai video traspare una persona entusiasta e positiva, e siamo sicuri che lo sei nella vita reale (altrimenti non sarebbe così spontaneo). Ma da quando sei in rete hai dovuto fare i conti anche con il brutto che ci circola sopra?

    “Sono una persona positiva, sempre. Ma ancor più quando mi trovo nel bosco. Sono così felice quando che mi sento… un bambino al luna park: insomma, non vorrei mai scendere dalla giostra. Detto questo però, tutto quello che faccio viene apprezzato da molti ma anche “disprezzato” da altri. La ragione è, a mio modesto parere, puramente egoistica! Alcuni “fungaioli” sono gelosi dei loro posti e vorrebbero che nessuno li frequentasse. Più persone condividono questa passione, meno funghi toccano a ciascuno (questo il loro pensiero): ed ovviamente, io che stimolo le persone ad andare nel bosco divento una minaccia! Altra critica che mi viene mossa è relative alle troppe persone che vanno nel bosco e lo distruggono. Meno siamo meglio è, insomma… . Io credo invece che condividere la passione per la natura, nel massimo rispetto ed educando le persone a non abbandonare rifiuti nel bosco, non danneggiare, rispettare la fauna, godere delle bellezze paesaggistiche e naturali, aiuti tutti noi a stare meglio di salute. Meno stressati e più consapevoli del valore naturalistico che ci circonda”.

    Tornando ai funghi, c’è un posto del cuore che ti emoziona più di altri? C’è una specie di porcino che ami particolarmente?

    “Sì, assolutamente! Le vette della Garfagnana: luoghi impervi, dove spesso dico che “nemmeno le capre ci salgono”. Sono luoghi non accessibili ed anche pericolosi, ma con un fascino unico. Qui però devo spendere alcune parole sulla sicurezza. Perché molte persone, spesso giovani, si avvicinano per la prima volta a questa passione. E’ necessario sempre un abbigliamento idoneo, soprattutto scarpe da trekking che ti consentono di percorrere tratti di bosco anche sconnessi in sicurezza per le caviglie. Inoltre, è opportuno (soprattutto per i principianti) non andare da soli, ma sempre con qualcuno, meglio se più esperto. Iniziare con ambienti non impervi ma più agevoli: ricordate che spesso i funghi si trovano nelle stradelle o sui viottoli, e spesso si trovano vicino alle auto. Tutti partono di buio e si allontanano, tralasciando zone più limitrofe ma altrettanto produttive. Infine vi sono molte App che consentono di tracciare i percorsi fatti: sono molto utili in caso non riusciate a ritrovare la strada verso la macchina. In modo particolare ce n’è una collegata con il Soccorso Alpino, che manda un avviso di aiuto in caso di necessità o infortunio. Si chiama GeoResq, questo il link per scaricarla gratuitamente https://web.georesq.it. Inoltre è possibile trovare una utile guida, “Sicuri a cercar funghi in montagna”, sempre a cura del Soccorso Alpino che potete scaricare a questo link“.

    Consigli preziosi, per rendere tutti consapevoli della bellezza e dei rischi del bosco. Dove ora torniamo… parlando dei porcini.

    “Io li amo tutti, perché l’adrenalina che si mette in circolo nel mio corpo quando il colpo d’occhio scorge un fungo è tale e tanta che non fa distinzione di specie o famiglia. Ci sono solo eccitazione ed emozione, che si traducono in felicità nel raccontare quel momento attraverso i miei video. I complimenti più belli che ricevo sono: “Mi sembra di essere lì nel bosco con te”. E questo, credetemi, mi dà una grande gioia”.

    E tornando invece ai video, hai fatto tutto da solo? Il “format” (diciamo così) che hai creato è venuto automatico o ci hai studiato un po’ sopra?

    “Devo dire che è stato tutto naturale! Uno “storytelling” dall’inizio alla fine di una giornata nel bosco. Credo che questo format sia la cosa nuova nei social in questo contesto: molti fanno vedere funghi in habitat, alcuni ne fanno vedere tanti tanti. Ma nessuno mostra il vecchio faggio, oppure la cascata, o ancora la farfalla sul fiore di cardo selvatico. Oppure le altre specie di funghi che incontro nelle mie uscite, che a volte si concludono con un “cappotto”, ovvero non trovandone nemmeno uno! Io mostro tutto questo, con la naturalezza che da sempre mi contraddistingue”.

    Con quali tempi pubblichi rispetto alla raccolta? Stai attento a non essere troppo…”contemporaneo”?

    “Domanda maliziosa… (sorride). In realtà i tempi di pubblicazione sono più legati al numero delle uscite e ai tempi di elaborazione del materiale video e fotografico, che ad una vera e propria azione di “depistaggio”. Ogni mio video o post riporta il numero dell’uscita (ad oggi sono #48 dall’inizio dell’anno), e la data dell’uscita in modo da avere chiarezza rispetto al periodo di riferimento. Adesso sono indietro una settimana su Facebook e tre settimane su YouTube, ma conto di riallinearmi! In realtà però nessuno presta attenzione alla date del video, oppure del post, e crede che i funghi siano del giorno prima”.

    Segui qualche altro canale di fungaioli su YouTube?

    “A differenza dei miei molti follower io non sono curioso e non vado a vedere nessuno; tuttavia, nel momento in cui accedo alle varie piattaforme, mi capita di vedere coloro che postano in quel momento e mi complimento con loro, ma non seguo nessuno. Questo sia per quanto riguarda la vita privata che pubblica”.

    Come vedi ad oggi la presenza delle persone nel bosco? Si è modificata negli anni? Oggi è meglio, peggio che in passato…?

    “Ovviamente l’avvento dei social ha modificato nettamente il rapporto natura/montagna-uomo/fungaiolo. Molti ritengono in peggio, io non ho elementi per poterlo dimostrare. Se analizzo le mie 48 uscite nei primi 6 mesi dell’anno, avrò incontrato nel bosco non più di dieci persone, ho raccolto sei bottiglie di plastica, una targa di un’auto, un palloncino di plastica e due pacchetti di sigarette. Penso che lavorando sull’educazione civica e sul rispetto della natura si possa migliorare ulteriormente, ma non vedo “disastri” nel bosco”.

    Parlavamo anche dei funghi e delle nuove tecnologie: utilizzi sistemi di navigazione, App o dispositivi di orientamento. Oppure vai nel bosco senza mezzi tecnologici come facevano i nostri nonni?

    “Devo dire che oggi siamo tutti molto avvantaggiati rispetto ad una volta. I nostri nonni conoscevano a memoria i boschi e le fungaie, ma non si spostavano, per ovvie ragioni, dai loro luoghi di origine. Oggi esistono i “fungaioli globetrotter”, giovani e meno giovani che si spostano in lungo e in largo per la Toscana (e non solo) alla ricerca di funghi. Sarebbe difficile (e pericoloso) fare tutto ciò se non vi fossero sistemi gps in grado di mostrarti dove ti trovi, la sentieristica presente, l’altimetria, i punti di interesse. E, come ho detto in precedenza, anche la possibilità di avvertire i soccorsi in caso di incidenti. Nonostante la mia non più giovane età, da sempre sono abbastanza tecnologico. E, da sempre, percorro i sentieri di tutta Italia per passione e amore per la natura. Sono socio CAI ed ho percorso le più importanti vie alpine: questo mi ha portato a conoscere e apprendere tutti i sistemi gps che via via si sono susseguiti, da ViewRanger e Runtastic, non più in uso adesso, al Garmin, da OutdoorActive a Georesq. Questi sistemi, attraverso le app del telefonino, ti consentono di orientarti e muoverti agevolmente nel bosco e in montagna, anche senza la presenza di un segnale telefonico. Oltre a registrare la traccia percorsa e fornire tutta una serie di dati importanti: quali la distanza percorsa, il profilo altimetrico. Ma anche e soprattutto segnare i punti di interesse che per noi fungaioli sono le mitiche… fungaie. Avantiii, Avantiii!””.

    Infine, cosa vorresti trasmettere con i tuoi video? Come immagini chi li vede?

    “Parto dalla seconda parte, come immagino chi vede i miei video. Ci sono diversi gruppi di persone: ovviamente i fungaioli, che cercano di carpire luoghi e segreti; poi vi sono i giovani che si avvicinano per la prima volta a questo mondo, e sono sempre curiosi e prodighi di tante domande. Infine quelle persone che a me piacciono di più, le persone anziane, appassionate di funghi, e vecchi fungaioli che non sono più in grado di andare nel bosco: e che attraverso i miei video rivivono emozioni passate. Bene, queste sono sicuramente le mie soddisfazioni più grandi: sapere che rendi felice, che fai nuovamente emozionare qualcuno che non può più andare nel bosco è una gioia infinita. Così come mi è capitato lo scorso anno quando ho accompagnato, nei luoghi di infanzia, “Franco”; un vecchio signore residente in una casa di riposo per anziani. Non vi dico la gioia quando abbiamo visto un bellissimo fungo che lui ha colto e, fiero, lo ha portato alla casa di riposo mostrandolo a tutti. Infine, il mio obiettivo è quello di trasmettere l’amore, la passione e il rispetto per la natura che mi contraddistingue. Ho visto che utilizzando questo mezzo si riescono a raggiungere molte più persone che con la comunicazione tradizionale: quindi sfruttando i canali come YouTube, Facebook, Instagram, … cerco di “contagiare” positivamente tutti coloro che mi guardano. Non so se mi posso definire il primo “influencer” dei funghi: certo è che io mi diverto, e ricevo moltissimi messaggi di apprezzamento. Che per me sono di stimolo a continuare a pubblicare video dei funghi e della natura”.

    Dove trovare… Daniele Raspini

    Uno dei (tantissimi) video di Daniele

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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