spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
mercoledì 11 Settembre 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Ungulati, Agricoltori fiorentini: “Serve un piano di emergenza che ristabilisca l’equilibrio faunistico”

    Il presidente Colpizzi: "La densità di cinghiali, caprioli, daini e cervi in Toscana è 450% in più rispetto alla media nazionale. Ma le soluzioni non sono le recinzioni"

    FIRENZE – “Serve un piano di emergenza che ristabilisca l’equilibrio faunistico. Bisogna riportare la popolazione di ungulati entro un livello di sostenibilità: dai recenti censimenti la densità di cinghiali, caprioli, daini e cervi in Toscana è pari al 450% in più rispetto alla media nazionale, raggiungendo un livello sempre più insostenibile. Ad oggi si parla di 400mila capi di ungulati, ma il numero è probabilmente sottostimato. Le soluzioni non sono le recinzioni, anche perché spesso non offrono una risposta totalmente efficace”.

    A dirlo è Francesco Colpizzi, presidente dell’Unione Agricoltori di Firenze, dopo le critiche all’utilizzo, da parte di alcuni abitanti della Valdelsa (ma sono molto frequenti anche in territorio chiantigiano, leggi qui), di recinzioni e reti per bloccare gli animali.

    “La selvaggina – dichiara il presidente Colpizzi – secondo la legislazione venatoria vigente, appartiene allo Stato. E gli agricoltori non vogliono essere rimborsati per i danni sofferti da selvaggina, perché vogliono che i danni alle proprie colture di questa entità non ci siano”.

    “Le nostre imprese investono – rivendica – creano occupazione, svolgono un ruolo di presidio ambientale insostituibile, concorrono a valorizzare il made in Italy nel mondo. Gli agricoltori farebbero volentieri a meno di costellare le loro proprietà di barriere, ma, vista la mancanza di volontà del legislatore, si devono forse vedere rovinare la propria produzione?”.

    “Gli ungulati – continua il presidente dell’Unione agricoltori di Firenze – creano 
    danni enormi ai vigneti ed agli uliveti in Chianti, agli orti nella Piana, ai campi di mais nel Mugello”.

    “Le imprese agricole – aggiunge ancora – non possono e non vogliono abdicare alla loro funzione produttiva e imprenditoriale lasciando alle prossime generazioni un ambiente rurale di tipo pastorale. Ma non possono neanche soffrire ogni anno danni di milioni di euro”.

    “Siamo in Toscana – rilancia Colpizzi – ed è qui che si realizza la sintesi tra uomo e ambiente, lavoro e natura. Come è possibile che per poter lavorare, per esercitare il diritto sancito dall’articolo 4 della Costituzione, gli agricoltori siano costretti a installare nei propri campi recinzioni, fili elettrici, staccionate dalla presenza in sovrannumero di selvaggina?”.

    “Nonostante l’impegno dimostrato dalla Regione Toscana negli ultimi tre anni – precisa – mancano ancora condivisione, coesione e convinzione. Occorre un provvedimento importante, con approccio sistematico, per risolvere questa emergenza”.

    “Una soluzione – conclude – potrà essere trovata solo nel momento in cui mondo agricolo, mondo venatorio e istituzioni si siederanno ad un tavolo concordando misure definitive per risolvere questo annoso problema: noi ci siamo”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...