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mercoledì 24 Aprile 2024
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    Via in Toscana il certificato medico per rientrare a scuola: la proposta della giunta regionale è legge

    Per tornare a scuola dopo una malattia gli studenti non dovranno più presentare il certificato medico: neppure dopo cinque giorni di assenza

    FIRENZE – La proposta di legge della giunta è stata accolta ed approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

    Per tornare a scuola dopo una malattia in Toscana gli studenti non dovranno più presentare il certificato medico: neppure dopo cinque giorni di assenza, com’è adesso.

    La proposta, presentata dall’assessore alla sanità Simone Bezzini, era stata licenziata dalla giunta a fine dicembre 2022. 

    “Esprimiamo soddisfazione per il voto unanime del Consiglio regionale. In questo modo semplifichiamo la vita alle famiglie – spiega Bezzini – Ci sarà meno burocrazia, ma senza rischi per la salute pubblica e dei compagni di classe degli studenti malati”.

    “I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta – precisa – continueranno infatti ad essere obbligati a segnalare le malattie diffusive e pericolose”.

    “E i dipartimenti di prevenzione delle Asl – puntualizza – continueranno ad attuare tutti gli interventi di profilassi necessari a fronteggiare i rischi per la salute pubblica: controlli che già erano del tutto autonomi dall’obbligo di presentazione del certificato per essere riammesso a scuola”.

    La semplificazione era sollecitata dagli stessi medici: del resto la maggior parte delle malattie infettive si trasmettono già dal periodo di incubazione e, più raramente, durante la convalescenza.

    Ed è sulla base di questi studi e pareri della comunità scientifica che la giunta ha deciso di proporre l’abolizione del certificato. Anche il mondo della scuola si è espresso favorevolmente.

    Il certificato medico per la riammissione a scuola era già stato cancellato in undici regioni e province autonome: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio e Veneto.  

    La materia rientra nella competenza legislativa concorrente delle Regioni.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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