SAN MICHELE (GREVE IN CHIANTI) – Una gita sui monti del Chianti che si stava trasformando in una fatica troppo grande per lui. Tanto da far propendere per una chiamata al 112.
Ma per sua fortuna una pattuglia della polizia della Città Metropolitana lo ha intercettato fortuitamente.
E, una volta fatto salire a bordo, riportato all’auto parcheggiata a Lamole. Senza che ci fosse la necessità di chiamare i soccorsi.
Ma andiamo per ordine. Ore 17 di oggi, lunedì 22 agosto: una pattuglia della polizia della Città Metropolitana sta facendo un giro di controllo, su caccia di selezione e bracconaggio, sul San Michele, lungo la strada di crinale che porta a Lamole.
Percorrendo questa strada, che peraltro non è proprio agevole, la pattuglia si imbatte in una piccola comitiva di persone.
Un uomo di quasi 87 anni è sdraiato per terra, come se avesse esaurito tutte le forze. Esausto a dir poco.
Gli agenti si fermano, e verificano che si tratta di un problema legato alla fatica e non di tipo cardiaco. O più grave.
La comitiva, una famiglia fiorentina con una casa anche a Greve in Chianti, è composta dall’uomo, la moglie, figlio e nipoti: stanno facendo una gita, e sono in cammino da diverse ore.
Proprio mentre ormai stanno pensando di chiamare il 112, ecco l’auto degli agenti metropolitani palesarsi all’orizzonte.
Agenti che lo fanno salire in auto insieme alla moglie, e lo portano alla chiesa di Lamole, dove hanno la propria auto parcheggiata.
Qui, rinfrescato e rifocillato, l’87enne è pronto per fare ritorno a casa. Alla fine di un’esperienza, probabilmente, da non ripetere.
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