GREVE IN CHIANTI – “Lunedì 25 novembre, presso la sala comunale Margherita Hack, c’è stata una assemblea aperta tra presidente Anpas, un infermiere del 118 e le associazioni del volontariato grevigiana, alla presenza di sindaco giunta e consiglieri di opposizione. Io per la lista Per il Cambiamento e Corinna Verniani di Immagina Greve”.
Inizia così la nuova riflessione di Roberto Abate, Lega, capogruppo di centrodestra in consiglio comunale, su un tema sul quale batte forte da mesi: ovvero la riorganizzazione del servizio 118 e il mantenimento del medico a bordo delle ambulanze a Greve in Chianti.
“La vicenda legata alla presenza del medico sull’ambulanza nel territorio del Chianti – ricorda – è balzata all’attenzione del consiglio comunale di Greve in Chianti grazie alla nostra mozione (mia e del consigliere di FdI Vito Andrea Cuscito), e di una raccolta firme sul territorio contro l’iniziativa della Regione. A cui hanno aderito anche i consiglieri Verniani, Filippo Pierini e Leonardo Pierini della lista Immagina Greve: tutta l’opposizione insomma”.
“La questione adesso è arrivata anche agli organi regionali – prosegue Abate – grazie a una mozione presentata dal consigliere della Lega, Giovanni Galli. Il dibattito sull’argomento in Regione si è arricchito delle interrogazioni e proposte anche da parte di altri gruppi, tra cui quella del consigliere regionale Elisa Tozzi di Fratelli d’Italia, ma anche del Partito democratico, di Italia Viva e del MoVimento 5 Stelle”.
Si torna all’incontro di lunedì 25 novembre: “Tra i partecipanti – continua Abate – era presente anche un infermiere del 118, tornato da un turno a San Casciano. Il fulcro del dibattito è stato l’ipotetico cambiamento del servizio di emergenza locale, con discussioni su un’auto medica dotata di un medico e un infermiere, da affiancare a un’ambulanza con solo un infermiere. Questo nuovo assetto dovrebbe sostituire la presenza del medico a bordo dell’ambulanza a Greve e Barberino Tavarnelle. Il territorio di San Casciano. Barberino Tavarnelle e Greve in Chianti avrà solo una auto medica per Greve e un infermiere per San Casciano e per Barberino Tavernelle”.
“Le riserve espresse dai volontari di Greve – puntualizza il consigliere comunale – sono emerse con grande chiarezza: in un’area vasta di 400 km quadrati la presenza di un solo medico non è congrua alle esigenze del territorio”.
“Un ulteriore ostacolo riscontrato nel dibattito – fa sapere – è rappresentato dalla mancanza di copertura telefonica e radio: la maggior parte del territorio non dispone di segnali adeguati per il funzionamento delle ambulanze, un fattore critico che rende difficile gestire efficacemente le emergenze. Occorre che la localizzazione del target sia reale e non aleatoria anche con l’uso di comunicazioni satellitari dal costo sostenibile (80 euro al mese). L’elisoccorso va potenziato quantitativamente e qualitativamente”.
“Il numero con una centrale unica per le emergenze – dice ancora – non sembra essere una risposta soddisfacente per le emergenze sanitarie: l’utente che chiama il numero deve spiegare a tre centralini diversi, perdendo anche diversi minuti per descrivere l’emergenza sanitaria a scapito dei tempi di intervento sul caso critico. Il territorio grevigiano è inoltre impervio con una toponomastica critica con difficoltà enormi di raggiungimento di indirizzi di incerta localizzazione durante le emergenze da parte anche di volontari esperti”.
“Secondo il presidente Anpas la presenza a bordo del medico su ambulanza è anacronistica – rimarca – sia per la mancanza di medici qualificati, sia per l’esperienza (di ormai 15 anni) di mezzi ALS con i pochi medici che si muovono su veicoli veloci e con un infermiere (l’auto medica appunto). Il personale medico dovrebbe essere qualificato con corsi opportuni, mentre il personale dipendente e volontario delle varie associazioni di volontariato deve essere oltre che motivato adeguatamente formato”.
“La delibera approvata dalla Regione Toscana nel 2022 – ricorda Abate – prevede la progressiva eliminazione della figura del medico a bordo nelle ambulanze sia a Barberino Tavarnelle che a Greve in Chianti, un cambiamento che i volontari lamentano di non aver potuto influenzare. Il presidente di Anpas ha descritto il sistema attuale come un’eccellenza italiana, evidenziando i risultati positivi, ma i volontari non condividono tale ottimismo. La loro posizione critica si fonda sulla disparità dei servizi sanitari offerti e sulla sensazione di aver subito una riforma priva di consultazione adeguata”.
“Mentre la discussione approda in Regione – rilancia – c’è un forte appello per una revisione della pianificazione dei servizi di emergenza, tenendo conto delle reali esigenze di un territorio tanto vasto, impervio e caratterizzato da difficoltà di comunicazione”.
“Il futuro del servizio sanitario nel Chianti appare incerto – conclude Abate – ma i volontari e i rappresentanti politici stanno facendo sentire la loro voce. Per garantire che le necessità della comunità siano ascoltate e che le soluzioni proposte siano realmente efficaci e sostenibili. La speranza è che, attraverso un dialogo aperto e costruttivo, si possano trovare le giuste misure per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini”.
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