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venerdì 12 Settembre 2025
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    Addio a una parte di storia di Montefioralle: a 94 anni si spegne il sorriso di Gino Trentanove

    Nel borgo sopra Greve in Chianti era una sorta di istituzione. Indimenticabile allo stand della Sagra delle Frittelle: il ricordo dei nipoti, Daniele e Donatella

    MONTEFIORALLE (GREVE IN CHIANTI) – Ieri, domenica di Pasqua, ci ha lasciati Gino Trentanove. Sinonimo di storia e carattere dell’antico Borgo di Montefioralle.

    Ne abbiamo tracciato un ricordo con i nipoti, Daniele Palmi e Donatella Trentanove. A  nome anche degli altri familiari, la moglie Marcella, la figlia Patrizia, il genero Nolasco, gli altri due nipoti Barbara e Stefano.

    “Ci ha lasciati a 94 anni – comincia Daniele – avrebbe festeggiato il compleanno il 26 di aprile. Io sono nato il 28 e festeggiavamo sempre insieme: era un uomo fantastico”.

    “Una persona sempre attiva – prosegue – è rimasto lucido fino alla fine. Quando andavamo a vendemmiare non gli stavamo dietro, e non si riusciva a fargli prestare maggior attenzione in ciò che faceva. Sono nato e cresciuto con lui a farmi da spalla, era sempre sorridente, contento e disponibile”.

    “Era una persona che rimaneva nel cuore della gente – dice ancora Daniele – perchĂ© onesto, buono e sincero. Era di poche parole, non amava stare sotto i riflettori; e, proprio come mia nonna, si faceva volere bene”.

    Una istituzione alla Sagra delle Frittelle di Montefioralle

    “Ricordo che tutti i gli amici che venivano a casa ne rimanevano affascinati – sorride Daniele – e dai commenti sui social, nei post dove viene comunicata la sua scomparsa, si vede che in molti la pensano così”.

    “Ha vissuto una vita piena – dice ancora – sempre impegnato nel lavoro e nell’aiuto alla comunitĂ , ha fatto i suoi viaggi, le sue esperienze, conoscendo un po’ il mondo”.

    “Gli piaceva ricordare il suo storico lavoro da cantiniere dell’Azienda Pecchioli a Montefioralle – sono ancora parole di Daniele – grazie al quale ha conosciuto anche mia nonna, Marcella. Nello stand delle frittelle era da sempre una certezza: prima a friggere e poi, ultimamente, a servire il vino”.

    In bianco e nero…

    “Era una persona importante – conclude Daniele – mi piace lasciare un ricordo di un uomo davvero sincero e buono, che lascia una traccia di umanitĂ  che in pochi riescono a lasciare dietro di loro”.

    “Mio zio era una colonna della nostra famiglia – continua Donatella – per me è sempre stato un secondo babbo. Una di quelle persone che ci sono sempre quando si ha bisogno, fisicamente e mentalmente”.

    “Abitando tutti a Montefioralle – aggiunge – siamo sempre stati come un’unica grande famiglia, tutti i problemi li risolvevamo insieme. Ci è stato vicinissimo quando abbiamo perso mia madre, giovanissima, e poi quando ci ha lasciati mio padre, suo fratello”.

    “Non lo ricordo mai arrabbiato – dice Donatella – era sempre pronto ad aiutare, sempre con quel sorriso coinvolgente e sincero. Una luce nei momenti bui. L’unico periodo che lo abbiamo visto un po’ piĂą stizzito è da quando, a causa dell’etĂ , gli è stata tolta la patente e gli chiedevamo maggior attenzione nel fare le sue faccende”.

    “Il sentirsi limitato nell’andare all’orto o in giro dove voleva lui – conclude con dolcezza – era una cosa che lo infastidiva. Infatti, faceva sempre di testa sua”.

    Oggi pomeriggio Gino verrĂ  esposto presso la Cappellina del Rosa Libri. Le esequie si terranno domani, martedì 6 aprile, alle 15 presso la chiesa di Santa Croce a Greve in Chianti. Per poi accompagnarlo presso il cimitero di Montefioralle. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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