GREVE IN CHIANTI – Buone notizie: per noi cittadini ma anche per i militari dell'Arma dei carabinieri che hanno letteralmente rischiato la vita per mettergli le manette.
Per l'albanese che il 13 novembre scorso, insieme un complice per adesso ancora latitante, seminò il panico a Greve in Chianti speronando un'auto dei carabinieri (clicca qui per leggere l'articolo), si sono aperte le porte della prigione.
Intanto infatti gli sono stati inflitti nove mesi solo per la resistenza attuata nel corso dell'arresto, messo a segno dai carabinieri della Compagnia di Figline Valdarno (guidati dal capitano Luca Mercadante) il 19 novembre a Sesto Fiorentino (clicca qui per leggere l'articolo).
Nell'occasione infatti, oltre a colpirli con calci e pugni, l'uomo cercò anche si sfregiarli utilizzando un'affilatissima punta da trapano che teneva in tasca.
Intanto starà dietro le sbarre fino ad agosto 2015: poi dovrà rispondere dei furti in abitazioni, delle auto trafugate, degli speronamenti, delle lesioni ai danni dei carabinieri. Insomma, è probabile che la galera farà parte del suo panorama… per un bel po'.
di Matteo Pucci
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