“Uso versus Consumo del territorio rurale”: è il titolo dell'incontro che si è svolto nella sede regionale di Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, stamani mattina (in foto sopra). Nel parterre dei relatori, oltre al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, gli assessori Anna Marson (urbanistica) e Gianni Salvadori (agricoltura), Salvatore Settis (autore di "Paesaggio, Costituzione e cemento"), il ministro all'agricoltura Mario Catania.
Uso del territorio, abusi (anche alla luce delle recenti tragedie dovute a frane e alluvioni). Ma anche futuro dell'agricoltura e del controllo delle campagne: questi alcuni dei temi affrontati.
Invitato d'eccezione Carlo Petrini, presidente di Slow Food International, che ha un grande legame da sempre con la Toscana e il Chianti (e in particolare Greve). Appassionatissimo il suo intervento, in difesa di un'agricoltura del futuro che oggi lui vede "molto, troppo lontana dall'essere realizzata".
"Il contadino – ha detto Petrini – non è solo colui che coltiva la terra o alleva animali, ma è colui che cura il territorio, ne previene il dissesto, ne esalta la bellezza. E tutto questo lavoro chi glielo paga? Quei miseri centesimi di euro per le sue verdure? E' la politica che deve dare delle risposte: è una questione filosofica".
Il ritorno alla terra come punto di partenza verso un nuovo sviluppo, anche occupazionale, per i giovani: "Bisogna dare ai ragazzi la capacità di sognare e di poter vivere del loro lavoro nei campi. Devono poter tornare alla terra in un modo nuovo, senza esservi incatenati come i loro nonni. Devono poter leggere, studiare, andare a teatro, mandare i figli all'Università".
"Non c'è futuro – ha concluso Petrini – se non si recupera il rapporto fondante fra uomo e terra, fra contado e aree urbanizzate".
di Redazione
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