CHIOCCHIO (GREVE IN CHIANTI) – E’ addolorato Gabriele Rindi, residente a Chiocchio in Chianti, quando ci contatta per raccontarci che nei terreni adiacenti a casa sua, dove tiene tanti animali, tra i quali delle capre, un attacco di lupi ha decimato i capi.
“Mi sono innamorato del Chianti tanti anni fa – dice Gabriele – per questo mi sono trasferito qui. E avendo la fortuna di avere una casa con del terreno, anni fa ho intrapreso la strada della realizzazione di una piccola azienda familiare”.
“Una vigna, degli olivi – continua con il racconto – e con il tempo polli, conigli, anatre. Poi cavalli, due mucche e una decina di capre”.
“Le serre per fare l’orto anche in inverno – aggiunge – Un lavoro duro e impegnativo, che a un certo punto ci ha visto smettere di vendere al pubblico, per fare una produzione esclusivamente per autoconsumo”.
“Adesso è tutto solo per autoconsumo – prosegue – ma sei capre e due agnellini sono stati attaccati da dei lupi. E purtroppo adesso non ci sono più”.
“Abbiamo un terreno ben recintato – premette – e comunque adiacente all’abitazione. Ma qualche notte fa, sono caduti dei rami di un pino sulla recinzione, dando la possibilità a dei lupi, crediamo tre, di entrare nella recinzione. E purtroppo attaccare i nostri animali”.
“La diatriba nei confronti dei lupi è aperta e ben conosciuta da tutti – spiega la sua posizione – Io adoro tutti gli animali, e certo non voglio pensare alla scomparsa dei lupi. Però mi chiedo quanto siamo informati sulla loro reale presenza”.
“Mi chiedo se c’è una specie di censimento – continua – se la loro presenza non stia diventando troppo ingombrante”.
“Sono perfettamente consapevole – rimarca – che l’antropizzazione del territorio, le infinite recinzioni dei vigneti, la costante riduzione delle aree boschive, costringono questi animali a stare molto vicini alle case.”
“Però mi devo per forza chiedere – riprende – se l’assenza di un controllo vero, di una gestione consapevole non possa rendere pericolosa per tutti noi, una coesistenza”.
“Forse dovremmo tutti insieme – conclude – adottare delle misure per garantire a questi animali maggiori spazi dove vivere in sicurezza. Per loro, per l’uomo e per gli animali allevati”.
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