GREVE IN CHIANTI – In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’associazione culturale Tiravento (insieme al circolo Arci di Greve) ha proposto una nuova occasione di riflessione e di incontro riguardante il tema della violenza di genere.
La serata, che si è svolta venerdì 23 novembre presso la casa del popolo di Greve in Chianti, ha visto la partecipazione di alcuni ospiti speciali, che hanno presentato la tematica dal proprio punto di vista professionale e offerto modi di cambiare il nostro approccio ad essa, passando attraverso la cultura e la corretta informazione.
Al centro della questione secondo Maria Cristina Carratù, giornalista de La Repubblica, sembra esserci proprio una questione culturale.
“Ultimamente – ha spiegato Carratù – c’è una grande mobilitazione attorno al tema della violenza sulle donne. Se da un lato questo si puó considerare un fattore positivo, dall’altro si rischia un’inflazione tematica e quindi un appiattimento totale di una dimensione veramente complessa e intricata”.
“Si tratta – ha proseguito – di un problema culturale che richiederà anni per essere cambiato; e una sensibilizzazione sistematica e continua che deve partire dalle scuole. Posso dire che ci dev’essere un’estrema attenzione ai modi in cui si tratta questo tema, alle parole che si usano. È sulle semplificazioni, sui cliché e sulle frasi fatte che si deve intervenire. Bisogna evitare di costruire gabbie identitarie: oggi non sono piú accettabili”.
Tra gli ospiti era presente anche Giacomo Grifoni, psicologo psicoterapeuta, scrittore e socio fondatore del Centro Ascolti Uomini Maltrattanti di Firenze, il primo ad offrire un servizio di aiuto e opportunità di cambiamento agli uomini che si rendono colpevoli di atti di violenza su donne e bambini.
“L’idea di creare un centro rivolto all’attore di violenze, cioè l’uomo – ha spiegato Grifoni – nasce dalla consapevolezza che egli soltanto è il colpevole di tali ingiurie, ma anche dalla volontà di offrire un modo di chiamarlo in causa e quindi spingerlo a cambiare”.
Da qua l’avvio di un progetto ben più ampio: quello di scrivere. “Le storie che ho sentito raccontare – ha proseguito Giacomo Grifoni – e che io stesso ho vissuto come membro attivo del centro, mi hanno dato la spinta per scrivere un romanzo, anzi due, nel tentativo di raggiungere anche chi resta fuori da questo percorso di cambiamento e non comprende di essere attore di violenze, ma anzi, cerca di sviare e incolpa chi subisce”.
I due romanzi di Grifoni, “La casa dalle nuvole dentro” e “I signori del silenzio”, presentano per questo la storia di violenze raccontate dal punto di vista maschile, rientrando perfettamente nel genere del romanzo di formazione e rendendo al meglio le difficoltà di percorso di chi sceglie di cambiare.
La serata è poi proseguita con la lettura di alcuni passi dei romanzi da parte di Francesco Grifoni, attore e videomaker.
Sono stati proiettati anche i due booktrailer realizzati dai fratelli Grifoni, tratti ovviamente dai romanzi, con l’intento di approfondirne la storia e crearne un’ulteriore dimensione.
L’iniziativa si infine è conclusa sulle note di Gio Mannucci, musicista e cantautore, vincitore del concorso Mai in silenzio che si è esibito con due dei suoi brani, entrambi dedicati alla figura femminile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA