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venerdì 26 Aprile 2024
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    Staccati 120 verbali a chi svolge attività senza le autorizzazioni e in modo irregolare rispetto alle norme

    GREVE IN CHIANTI – Il piano antievasione messo in atto dal Comune di Greve in Chianti comincia a produrre i suoi frutti.

     

    Sono circa 120 i verbali comminati ad un totale di circa 20 strutture ricettive presenti sul territorio che svolgono attività senza disporre delle necessarie autorizzazioni e in posizione irregolare nei confronti delle normative vigenti.

     

    E’ il dato che emerge dal lavoro integrato messo in campo dal nucleo operativo antievasione del Comune, costituito dal personale dell’ufficio tributi, dell’ufficio sviluppo economico, del settore edilizia e dagli agenti della polizia municipale.

     

    Un fenomeno, quello dell’abusivismo nel settore ricettivo chiantigiano, contro il quale la giunta Sottani ha schierato una task force che dal 2014 opera per individuare e porre uno stop deciso alle attività abusive o interessate da situazioni anomale invitandole a regolarizzarsi anche attraverso una campagna di informazione che limiti il più possibile il mancato rispetto delle normative.

    “Abbiamo deciso di intraprendere questa battaglia contro l’illegalità nel settore ricettivo – spiega l’assessore allosviluppo economico Gionni Pruneti (in foto) – non per incrementare le casse comunali, ma per contrastare la concorrenza sleale e tutelare la qualità del servizio nel nostro territorio, che da sempre è caratterizzato da un profilo medio alto, nel rispetto di chi invece ha a cuore l’immagine di un Chianti sicuro, trasparente, giusto e osserva puntualmente le regole".

     

    "Tengo a precisare – prosegue Pruneti- che gli uffici sono pronti ad accogliere ogni richiesta di informazione, di delucidazione sulle normative da parte delle aziende che nutrono dubbi e chiedono chiarezza; con l’obiettivo di potenziare il livello di informazione a favore dei cittadini e delle imprese mettiamo a disposizione tutti gli strumenti possibili di competenza del Comune, a partire dai servizi di consulenza e supporto erogati dall’ufficio sviluppo economico”.

    Diverse le infrazioni individuate dal Comune. C’è chi svolge l’attività totalmente sprovvisto di autorizzazione, erogando servizi non controllati e poco sicuri che mettono a rischio l’intero comparto e chi offre servizi che non potrebbe erogare in quanto privo dei requisiti necessari.

     

    “Un caso su tutti – continua l’assessore- è quello del gestore delle case vacanze che offre pasti quando non gli è consentito, come invece è autorizzato a fare il B&B”.

     

    Ma ad infoltire la lista degli evasori, causando un danno economico rilevante, è il numero delle aziende che non versa la tassa di soggiorno.

     

    “Il nodo principale – fa notare il sindaco Paolo Sottani – è venuto a galla attraverso un controllo incrociato dei dati che ha fatto rilevare delle forti incongruenze tra il numero delle strutture ricettive e l’importo tratto dalla imposta di soggiorno, il problema è dunque legato all’evasione di una tassa che è già pagata dal turista e che i Comuni utilizzano per effettuare investimenti che ricadono sul settore turistico e migliorare la qualità della vita del territorio nell’interesse della collettività e delle strutture ricettive".

     

    "Il nostro – annuncia -è un giro di vite che continuerà perché il rispetto delle regole è alla base di un territorio che si fa maestro di civiltà e punta sulla bontà del vivere e soggiornare in campagna, l'imposta di soggiorno è una tassa finalizzata che l’amministrazione comunale destina alla promozione turistica e alle manutenzioni collaterali”.

     

    Info: ufficio sviluppo economico, 0558545227. Aperto il lunedì pomeriggio e il giovedì tutto il giorno.

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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