PASSO DEI PECORAI (GREVE IN CHIANTI) – Il cuore del Primo Maggio in terra chiantigiana di quest’anno, della festa dei lavoratori, ha battuto forte lungo la valle della Greve questa mattina.
Al presidio dei lavoratori della Buzzi Unicem, che non mollano dopo mesi e mesi in prima fila nella battaglia per il lavoro e la dignità, al Passo dei Pecorai.
C’era tutto il territorio chiantigiano (e non solo) che li sostiene. Con in testa i sindacati, accompagnati dai rappresentanti delle istituzioni. Sindaci in primis.
Nella provincia fiorentina infatti le segreterie provinciali fiorentine di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di tener viva questa festa anche in questi difficili tempi di pandemia, nel rispetto delle normative anti Covid-19.
Uno dei quattro presidi prescelti è stato, appunto, quello del cementificio chiantigiano.
“Questi presidi unitari – hanno detto Cgil, Cisl e Uil – vogliono rappresentare la forte convinzione che per far ripartire i nostri territori e tutto il nostro Paese, serve il lavoro. Quel lavoro che ha in sé dignità, valore sociale, tutele e patto generazionale”.
“Una politica del lavoro – hanno rimarcato – che guarda con fiducia al futuro e con obiettivi possibili. Un Primo Maggio che guarda alla sicurezza sui luoghi di lavoro, un Primo Maggio che passa attraverso la programmazione della campagna nazionale per le vaccinazioni”.
Presidio che ha voluto anche sottolineare “la vocazione prima del sindacato, che è quella di stare insieme e vicini ai lavoratori”.
“Questo anno – hanno rimarcato – lascerà una traccia indelebile nel nostro mondo del lavoro; siamo pienamente dentro una nuova stagione culturale del lavoro che porterà nuovi diritti, nuove modalità per stimolare la crescita del nostro Paese, nuove opportunità per sedersi ai tavoli delle trattative aziendali, territoriali e nazionali con l’obiettivo di aver cura di ogni singolo lavoratore”.
“Nessuno è un numero, ma tutti abbiamo un preciso valore. E L’Italia si cura con il lavoro“: è lo slogan che quest’anno è stato scelto da Cgil-Cisl-Uil per celebrare il Primo Maggio.
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