GREVE IN CHIANTI – Iniziano i primi movimenti in vista delle elezioni amministrative del prossimo giugno: che a Greve in Chianti, dopo due mandati, non prevederebbero la ri-candidatura a sindaco di Paolo Sottani (il condizionale è legato a possibili aperture legislativa a un terzo mandato…).
E proprio dall’area di maggioranza di centrosinistra arrivano le prime prese di posizione pubbliche: nel caso specifico da parte del PSI (con il segretario comunale Filippo Pierini) e Italia Viva (con il presidente territoriale Paolo Tepsich). E sono prese di posizione molto critiche.
Si tratta di due dei tre partiti che compongono la maggioranza nel consiglio comunale grevigiano (insieme al Pd), che si sono riuniti nei giorni scorsi, tramite le rispettive segreterie, per analizzare la situazione politica del comune in vista delle prossime elezioni amministrative.
Ed entrambe “concordando – si legge in una nota condivisa – di avviare un percorso comune in vista dell’appuntamento elettorale di giugno”.
Condividono “la preoccupazione per il generale immobilismo politico che caratterizza il percorso di avvicinamento alle elezioni dovuto, in parte, alle voci sulla possibile apertura legislativa al terzo mandato dei sindaci e, in parte, al noto dibattito interno al Partito democratico”.
Italia Viva e PSI “stigmatizzano l’attuale discussione nazionale sul terzo mandato, che avviene a pochi mesi dalle elezioni amministrative per l’irresponsabilità del Governo Meloni e non consente quindi un pieno sviluppo della campagna elettorale, precludendo così anche la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini”.
Ma, altrettanto, “dobbiamo censurare – rilanciano – lo stallo che il Partito democratico, prima forza di maggioranza relativa del Comune, sta imponendo (forse a causa della propria discussione interna) a tutta la coalizione”.
PSI e Italia Viva ritengono invece “necessario e urgente iniziare un confronto fra le forze che
compongono l’attuale maggioranza, sui punti programmatici che caratterizzeranno la
proposta amministrativa dei prossimi cinque anni, passando per la fase ineludibile di un
attento ascolto delle istanze dei cittadini”.
I due partiti affermano, “per coerenza con le nostre culture politiche e con la linea amministrativa tenuta negli ultimi dieci anni, che tale percorso non può essere condiviso con una forza populista e demagogica come il MoVimento 5 stelle, peraltro priva di un vero radicamento nel nostro territorio e di rappresentanti nell’attuale consiglio comunale”.
Nel confronto richiesto, i due partiti dicono già che “non faremo mancare il nostro contributo d’idee sui temi che maggiormente preoccupano i cittadini: dai servizi pubblici (in particolare scuola e trasporti) alla tutela ambientale del territorio, dalla vivibilità del capoluogo e di tutte le frazioni alle conseguenti prospettive di sviluppo”.
A tal fine PSI e Italia Viva daranno avvio, nei prossimi giorni, “all’organizzazione di tavoli di incontro nel territorio al fine di raccogliere le proposte di tutta la comunità”.
Poi, la “minaccia” di andare da soli: “Riteniamo che sia necessario garantire ai cittadini del Comune la possibilità di una campagna elettorale attenta alle loro esigenze e rispettosa di un loro pieno e reale coinvolgimento. Tale necessità, evidentemente, mal si sposa con la situazione di immobilismo che caratterizza oggi il dibattito politico all’interno della coalizione di
maggioranza”.
“Per questo motivo – concludono – in mancanza di una tempestiva presa di coscienza da
parte del Partito democratico, PSI e Italia Viva non mancheranno di formulare, nel segno dello spirito riformista che storicamente avvicina i due partiti, una proposta autonoma forte e credibile che renderanno disponibile per le prossime elezioni amministrative”.
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