spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 19 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Il Natale dei lavoratori al presidio del cementificio: l’emozione della Messa della vigilia per strada

    Gli operai, le loro famiglie, i rappresentanti del sindacato, tutti i sindaci del territorio, il consigliere regionale Massimiliano Pescini. Una battaglia fra dignitĂ . giustizia, speranza. E fede

    PASSO DEI PECORAI (GREVE IN CHIANTI) – Gli operai della Buzzi Unicem, del cementificio di Testi, che stanno proseguendo il presidio permanente lungo la SP 33, non hanno rinunciato ad assistere alla Santa Messa la vigilia di Natale.

    Così, accanto alla tenda che serve agli operai per passare le notti, hanno montato un piccolo gazebo, sufficiente per allestire un altare per celebrare la funzione religiosa, con tutte le misure di sicurezza prescritte per la pandemia (misurazione della temperatura e igienizzatore).

    A presiedere don Alessandro Andreini, della Comunità di San Leolino a Panzano. Operai, familiari, bambini, residenti al Passo dei Pecorai hanno preso posto all’aperto.

    Con loro Laura Scalia, responsabile Cgil Chianti. I sindaci: Paolo Sottani di Greve in Chianti, Alessandro Calamandrei di Impruneta, Roberto Ciappi di San Casciano, David Baroncelli di Barberino Tavarnelle, Francesco Casini di Bagno a Ripoli. E il consigliere regionale Massimiliano Pescini.

    Hanno assistito alla Santa Messa iniziata poco dopo le 17.30 di giovedì 24 dicembre. Un luogo davvero inconsueto, occupando con panche e sedie la carreggiata della provinciale con, a pochi passi, il cementificio avvolto da un silenzio inconsueto, con le luci che illuminavano il complesso che paradossalmente si poteva scambiare in lontananza per un grande presepe.

    “Per tutti noi è molto importante la vostra presenza – ha detto un operaio prima dell’inizio della Messa – In questi due mesi e mezzo di presidio siamo rimasti molto sorpresi, non ci aspettavamo tanta solidarietĂ . Dagli enti, dalle amministrazioni comunali, dalla Regione e da tante aziende che con i loro rappresentanti ci hanno portato il loro sostegno. Così come tanti cittadini che si sono fermati per donarci panettoni e tante altre cose, stimolandoci a non mollare e continuare ad andare avanti dicendoci: “Noi siamo con voi””.

    “Questo – ha proseguito – ci fa veramente piacere. E ci dĂ  la forza per proseguire, perchĂ© la nostra non è una battaglia semplice e non sarĂ  breve. Una battaglia molto dura, ne siamo consapevoli, ma con il supporto di tutto il territorio e di tutta la comunitĂ  è piĂą facile da affrontare. Grazie a tutti per la vostra presenza e cogliamo l’occasione per farvi i migliori auguri di buone feste a tutti voi, le vostre famiglie e tutta la comunitĂ ”.

    Don Alessandro ha così iniziato la celebrazione e, dopo le letture del sindaco Paolo Sottani, del sindaco Francesco Casini, del sindaco Alessio Calamandrei e di una signora, ecco l’omelia.

    “Celebriamo il Natale con voi – ha detto il sacerdote – in questa situazione molto difficile e particolare. Mentre venivo qua mi è venuta in mente una cosa avvenuta diversi anni fa a Cracovia, in Polonia, che ha qualcosa di simile a quello che stiamo vivendo noi”.

    “Il regime comunista degli anni ’50 – ha proseguito – aveva costruito un grande quartiere, Nowa Huta, fuori da Cracovia. Era un quartiere industriale denominato Nuove Acciaierie; al centro c’era una enorme statua di Lenin. La caratteristica di questa cittĂ  è che doveva essere una cittĂ  senza Dio, senza chiese, e potete immaginare che per i polacchi era una cosa inconcepibile. Vivevano lì fino a trentamila dipendenti di questa enorme acciaieria, che ancora oggi funziona. Anche lì celebrarono la Messa all’aperto, nella notte di Natale. E a celebrare era il vescovo ausiliare di Cracovia, Karol Wojtyla, futuro Papa Giovanni Paolo II. La loro richiesta era che in questo quartiere fosse costruita una chiesa”.

    “La nostra – ha proseguito don Alessandro – è una situazione diversa, noi siamo qui a chiedere giustizia, rispetto, attenzione. Però in un certo senso questa domanda su come si possa immaginare una societĂ  senza Dio rimane. Se noi non abbiamo qualche punto di riferimento, qualche limite, qualche richiamo a qualcosa di piĂą grande dei soldi e di tutte le nostre logiche di potere, siamo a rischio fallimento. Lo era la societĂ  sovietica senza Dio, lo è quella di oggi”.

    “Così sento di collegarci a loro – ha spiegato – Forse erano veramente eroici, celebravano la Messa a mezzanotte a trenta gradi sotto zero, ma penso che questa domanda rimanga per noi: la mia vita ha a che fare con questa dimensione del mistero? E la vita di questa nostra societĂ  tiene conto di questo? Si sente un pochino anche un po’ tirata per il bavero da questa domanda di giustizia e di veritĂ  di amore e di solidarietĂ ? E quello è forse è uno dei grandi messaggi che ci viene dal Natale”.

    Alla fine della Santa Messa don Alessandro, prima della benedizione, ha portato i saluti di tutti i sacerdoti del Chianti. Per poi passare la parola al sindaco Paolo Sottani.

    “Ogni volta che passiamo di qui – ha detto il sindaco grevigiano – vediamo la vostra sofferenza e la costanza di andare avanti. Noi, per quello che possiamo, saremo al vostro fianco fino alla fine, sperando che alla fine di questo tunnel ci sia una luce, anche se davvero la vediamo molto lontana. Noi ci siamo e siamo a vostra disposizione. Buon Natale a voi e alle vostre famiglie”.

    Con la generosità che li distingue, alla fine i lavoratori hanno offerto una fetta di panettone e da bere. Tutti insieme, in questa notte di speranza. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...