GREVE IN CHIANTI – Nella foto che vedete qui sopra Daniele Petrucci (secondo da destra) è davanti all’ufficio informazioni turistiche di Greve in Chianti, nel Palazzo del Fiorino.
Con il sindaco Paolo Sottani, il suo vice Giulio Saturnini e due dipendenti, posano davanti a quell’ufficio che da alcune settimane è stato preso in gestione della società di cui Petrucci era amministratore delegato, Opera Laboratori Fiorentini Spa, società che si occupa di gestione museale, marketing territoriale, produzione di mostre.
La società gestisce anche Chianti Origo, il rinnovato museo di Gaiole in Chianti.
Ne parliamo al passato perché, purtroppo, Petrucci è stato coinvolto ieri sera, martedì 7 maggio, in un incidente mortale nel comune di Castelfiorentino: pare che a causarne l’uscita di strada, e il seguente impatto contro un albero, possa essere stato un malore.
Aveva 49 anni, lascia una moglie e una figlia di 17 anni.
La notizia della sua scomparsa è corsa veloce, e arrivata fino a Greve in Chianti: dove l’acquisizione da parte di Opera Laboratori dell’ufficio turistico del capoluogo aveva lasciato fin da subito in molti, dipendenti compresi, buonissime sensazioni.
E proprio da Opera Laboratori il presidente, Beppe Costa, traccia un ricordo di Petrucci: “Siamo tutti sconvolti per l’improvvisa scomparsa di Daniele Petrucci, che per tutta la famiglia di Opera e per tutte le persone che hanno avuto modo di conoscerlo, è stato non solo il direttore e consigliere delegato, ma una vera colonna portante della grande famiglia di Opera Laboratori, Sillabe e Canale 3”.
“Daniele è (fatico ancora a dire è stato) – prosegue Costa – prima di tutto un amico prezioso e instancabile, che alle persone, alle idee e ai progetti di sviluppo ha sempre dedicato tutto se stesso”.
“Con onestà – aggiunge – impegno, determinazione, grandissima professionalità e serietà, senza mai tralasciare il sorriso e l’ironia che lo rendevano unico, anche nelle difficoltà”.
“Siamo ancora increduli – riprende – per la perdita di un compagno di viaggio sempre disponibile e presente, di cui ricorderemo sempre, insieme alla famiglia, agli amici e ai collaboratori, il senso del bene comune e della responsabilità, la totale dedizione al lavoro, la capacità di trovare una soluzione e di guardare oltre gli ostacoli, sempre”.
“Ci lascia un vuoto immenso – conclude Costa – In questo momento le parole non servono. Vogliamo unirci al dolore dei suoi cari e stringerci, come famiglia anche professionale, per trovare la forza di proseguire insieme e portare avanti ciò che Daniele ha custodito e diretto fino ad oggi”.