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venerdì 26 Aprile 2024
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    Lettera aperta dell’assessore Simona Forzoni: “Chiediamoci se sia davvero giusto”

    GREVE IN CHIANTI – Una lettera aperta da parte dell'assessore all'ambiente del Comune di Greve in Chianti, Simona Forzoni. Che ricorda come i tagli alle spese dei Comuni siano stati effettuati con "l'accetta": tanto da rendere impossibile pure l'acquisto delle corone di fiori per onorare la festa del 2 giugno.

     

    "Limite massimo per le spese di rappresentanza da parte delle amministrazioni, il 20% di quanto speso nel 2009. Anno di elezioni amministrative, il 2009, cosicché le spese di rappresentanza furono esigue per molte amministrazioni, e di conseguenza il 20% la più bassa cifra a disposizione di tutto il quinquiennio.

     

    Tutti ad applaudire, salvo poi rendersi conto che con la cifra che ne risulta non si riescono nemmeno a commemorare degnamente i nostri morti o regalare qualche mazzo di fiori ai nostri fortunati centenari. Si, perché le spese per le corone e per i fiori, e se non mi venisse da ridere ci sarebbe da piangere, rientrano nelle spese di rappresentanza.

     

    Nel comune di Greve in Chianti, che ha tante frazioni in ognuna delle quali c'è un monumento ai caduti ed ha purtroppo avuto tanti morti anche nei comuni vicini, non è più possibile nemmeno comprare le corone da deporre ai monumenti. Salvo la ricorrenza del 4 Novembre e poco più, non è possibile fare altro.

     

    Perché scrivere di questo piuttosto che di tante altre questioni che angustiano cittadini e amministratori ? Non è più importante parlare di lavoro, di salute, di scuola o a livello più locale, di buche nelle strade, parcheggi, lottizzazioni o comunque di altro?

     

    C'è un aspetto pratico nelle nostre vite, sicuramente importante, ma c'è anche un aspetto spirituale, laico o religioso non importa, altrettanto rilevante. In questo aspetto spirituale rientra la funzione dei riti celebrativi che si rinnovano in occasione di eventi importanti, come il 4 Novembre, il 25 Aprile, il 2 Giugno, non a caso festività nazionali.

     

    La funzione di un rito non è quella di risolvere un aspetto pratico della nostra frenetica e spesso superficiale vita quotidiana, non parla alla nostra mente ma al nostro cuore e alla nostra anima, richiede tempi distesi e silenzi che fanno più rumore delle parole, richiede anche simboli come le corone o i fiori.

     

    Questi tipi di riti non si rivolgono alla singola persona, ma alla società intera. Hanno il compito di ricordare, amplificare, condividere, rafforzare e trasmettere simbolicamente un sistema di norme e di valori della società stessa, di essere di monito per il futuro, di rassicurarne i membri, di alleviare il dolore dando senso ad eventi spesso tragici, di mantenere la coesione sociale facendo sentire i singoli individui parte di qualcosa di più grande che li comprende e li protegge, di segnare passaggi fondamentali della vita e della società, di dare il senso di comunità.

     

    Non esiste società senza riti. E allora nel giorno del 2 Giugno, festa della Repubblica, così come è stato per il 25 Aprile, festa della liberazione, guardiamo i monumenti grevigiani senza né corone né fiori e fermiamoci un momento a riflettere".

     

    Simona Forzoni

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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