GREVE IN CHIANTI – Elezioni per il rinnovo del consiglio dell'Avg (Associazione volontariato grevigiano). Torna ad esprimersi pubblicamente il Collegio dei Probiviri dell'associazione, che risponde duramente al tesoriere uscente Paolo Checcucci.
A malincuore, ma per rispetto dei soci e dei volontari dell’AVG, il Collegio dei Probiviri, peraltro unico organismo statutario attualmente nel pieno dei propri poteri, si vede costretto a rispondere alle accuse relativamente al proprio operato rivoltegli dal signor Paolo Checcucci, attraverso una lettera pubblicata dal Gazzettino del Chianti (clicca qui per leggerla).
Ovviamente il Collegio chiede allo stesso Gazzettino di rendere pubblica anche questa nostra risposta.
Accusare un organismo importante ed essenziale, come è quello dei Probiviri, di non svolgere il proprio lavoro delicatissimo “di garanzia statutaria, regolamentare e di giurisdizione interna” ( art. 23.1 dello statuto) con la dovuta imparzialità, è come minare la fiducia nell’associazione stessa e quindi si deve essere ben certi di quello che si dice, assumendosene in pieno la responsabilità.
Afferma il signor Checcucci, rivolgendosi al Collegio e riferendosi al nostro comunicato del 22 agosto 2014 (clicca qui per leggerlo), in risposta ad una sua lettera (clicca qui per leggerla), entrambi pubblicati dal Gazzettino: ”Ciò che non posso proprio comprendere è l’evidente parzialità del Vostro intervento, palesemente diretto a censurare solo e soltanto le mie parole e non anche quelle dell’ex presidente Lai (7 maggio u.s.), come invero sarebbe dovuto accadere conformemente al ruolo di organo super partes che deve competere a Codesto Collegio”.
Bene, ma forse è sfuggito al sig. Checcucci il fatto che alla data del 7 maggio questo Collegio non era stato ancora neppure eletto e l’Assemblea dei Soci in cui questo avverrà si svolgerà soltanto il 9 maggio.
Il Collegio dei Probiviri poi si insedierà ufficialmente addirittura solo il 30 maggio, come da verbale presso l’archivio dell’AVG.
Va da sé che questo organismo, come nessun altro organismo, non ha potere di intervento retroattivo.
Ricordiamo alcuni punti dello statuto che indicano i compiti dei Probiviri.
Art. 23.2 Il Collegio dei probiviri ha il compito di: a) Interpretare le norme statutarie e regolamentari e fornire pareri agli organismi dirigenti sulla loro corretta applicazione; b) Emettere, se richiesti, pareri di legittimità su atti, documenti e deliberazioni degli organismi dirigenti.
Art. 23.3 Le decisioni del Collegio dei Probiviri dovranno essere prese con il rispetto del diritto di contraddittorio e sono da intendersi quali inappellabili.
Ma da parte del signor Checcucci, nel frattempo, non è giunta al nuovo Collegio dei Probiviri nessuna richiesta di intervento, motivata, come hanno fatto altri soci per altre questioni, ritenute evidentemente altrettanto importanti. E da allora sono trascorsi quasi quattro mesi.
Il nostro comunicato del 22 agosto pubblicato dal Gazzettino è ritenuto dallo stesso socio Checcucci “comprensibile”. Scrive infatti: “Posso comprendere le ragioni che hanno motivato il Vostro intervento, svolto certamente in ossequio ai compiti di garanzia statutaria, regolamentare e di giurisdizione interna che competono a codesto Organo a norma dell’art. 23 dello Statuto di AVG”.
A onor del vero, fin dal nostro insediamento, questo Collegio è stato impegnato a dirimere numerose tensioni, alcune delle quali non ancora risolte, ma quasi tutte riconducibili a vecchi rancori personali più che a questioni inerenti il presente e il futuro dell’Associazione.
A questo proposito, questo Collegio ha sempre fatto notare che secondo le norme statutarie (art.10) è il Consiglio Direttivo, nel momento della pienezza dei propri poteri, che determina la perdita o meno della “qualità di socio”, naturalmente in un quadro di regole certe per tutti e per motivi gravi e comprovati, come quelli indicati dallo statuto stesso.
E’ il Consiglio Direttivo che deve scegliere se iniziare o meno una procedura del genere e non il Collegio dei Probiviri, che invece può solo accogliere l’eventuale ricorso di chi avesse ricevuto il provvedimento di esclusione (art.10.5 dello statuto).
Ma non ci risulta che il Consiglio Direttivo uscente, di cui anche il signor Checcucci faceva parte, abbia fatto niente del genere.
Noi viviamo in una Repubblica che riconosce come sua legge fondamentale lo stato di diritto, garanzia per ogni cittadino.
La nostra Associazione, facendo parte di questa Repubblica, per poter operare nella massima tranquillità, senza la preoccupazione di ricorsi che ne potrebbero appannare l’immagine, ha bisogno del rispetto totale delle proprie fondamentali regole da parte di tutti, dal volontario al Presidente, passando anche dai Probiviri e soprattutto del rispetto delle persone. Ed è su questo che il Collegio dei Probiviri deve vigilare.
Pertanto respingiamo, per assoluta inconsistenza, l’accusa di faziosità.
Il Collegio dei Probiviri dell’AVG di Greve
di Redazione
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