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venerdì 29 Marzo 2024
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    L’Expo del Chianti Classico 2021 inaugurato con una firma storica per il territorio chiantigiano

    Sottoscritto il protocollo d'intesa per la predisposizione della candidatura del paesaggio culturale del Chianti Classico nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco

    GREVE IN CHIANTI –  Un’apertura a suo modo storica quella dell’Expo Chianti Classico 2021 di venerdì 10 settembre.

    All’iniziativa organizzata dal Comune di Greve in Chianti, che terrà banco fino a domenica 12 settembre nella piazza centrale di Greve, hanno preso parte sindaci e assessori dei comuni del Chianti fiorentino e senese, Giovanni Manetti e Carlotta Gori, rispettivamente presidente e direttrice del Consorzio Vino Chianti Classico e Tessa Capponi, presidente della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico Onlus.

    Ospiti d’eccezione che hanno battezzato la manifestazione, allestita come lo scorso anno in chiave anti Covid (con un grande stand unico e senza le aziende), il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e la vicepresidente, nonché assessora regionale all’agroalimentare, Stefania Saccardi.

    Un momento, in particolare, ha dato valore aggiunto al taglio del nastro ed è stata la sottoscrizione del protocollo d’Intesa per la predisposizione della candidatura del paesaggio culturale del Chianti Classico nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.

    Un impegno collettivo condiviso da tutti i partner istituzionali presenti all’iniziativa, invitati dal sindaco Paolo Sottani.

    IL PROTOCOLLO

    La Regione Toscana, i Comuni di Greve in Chianti, Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti e San Casciano, il Consorzio Vino Chianti Classico, la Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico Onlus hanno siglato il documento che impegna i firmatari a coordinarsi e collaborare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, per mettere in atto tutte le iniziative necessarie a realizzare il processo di candidatura.

    COMPITI E RUOLI

    Di ciascun soggetto è stato definito uno specifico compito. Se la Regione Toscana e la Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico gestiranno i rapporti istituzionali con il Ministero della Cultura e la Commissione nazionale italiana Unesco, i Comuni e il Consorzio, attraverso il Distretto Rurale del Chianti, stimoleranno e promuoveranno il processo di candidatura attivando anche un ampio percorso di partecipazione nella comunità con il coinvolgimento degli operatori economici locali.

    I soggetti firmatari si adopereranno inoltre per fornire tutta la documentazione necessaria, mediante un supporto tecnico-organizzativo, in modo da agevolare la predisposizione del formulario che è stato richiesto per l’iscrizione nella lista propositiva italiana. Successivamente sarà fornita la documentazione necessaria alla candidatura, composta da un dossier e da un piano di gestione.

    I commenti

    PAOLO SOTTANI, SINDACO DI GREVE IN CHIANTI

    “Crediamo fermamente di possedere tutti i numeri – dice Sottani – le carte in regola per essere inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco non è solo per la constatazione oggettiva che associa al Chianti, area nota a livello mondiale, il significato di un emblema del paesaggio culturale italiano ma per l’identità che il sistema morfologico e la qualità degli interventi umani hanno generato nel corso dei secoli, per le peculiarità di un tessuto economico, sociale e culturale, dove sono presenti delle specificità architettoniche e agrarie che nessun altro sito possiede”.

    “Il valore di questa operazione – precisa – risiede soprattutto nel percorso di unità istituzionale e coesione territoriale, nella rete di collaborazione per lo sviluppo del Chianti, nello stretto rapporto con le comunità locali, che abbiamo promosso, stimolato e realizzato superando ogni barriera che deriva dai perimetri amministrativi. Il Chianti si candida tutto, come territorio unico e unitario: riteniamo che questo sia il nostro maggior punto di forza per entrare nell’olimpo dell’Unesco e far fronte alle sfide e alle complessità del difficile momento che stiamo vivendo”.

    GIOVANNI MANETTI, PRESIDENTE CONSORZIO VINO CHIANTI CLASSICO

    “È un momento cruciale per la storia e per il futuro di questo territorio –  interviene  il presidente Giovanni Manetti – il nostro è un territorio di indiscutibile bellezza, incastonato tra la regina del Medioevo, Siena, e la culla del Rinascimento, Firenze, un territorio ricco di testimonianze, memoria, e bellezza naturale, sapientemente modellata dall’uomo. Abbiamo tra le mani un’importantissima eredità che la storia ci ha lasciato sotto lo sguardo attento di pittori, architetti, scultori del passato che hanno inciso un segno profondo nella nostra realtà”.

    “Il compito attuale  – rimarca – è quello di provvedere alla migliore conservazione di ciò che è stato costruito nel corso dei secoli, alla valorizzazione di questo immenso patrimonio, saremo vincenti solo se continueremo ad operare uniti, coesi e sapremo promuovere la qualità delle nostre produzioni coniugando bellezza, territorio e sostenibilità ambientale. La mia soddisfazione, relativa a questo importante passo compiuto, è anche quella di tutti e cinquecento i soci del Consorzio Vino Chianti Classico”.

    EUGENIO GIANI, PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA

    “Si tratta di un passaggio atteso e dovuto – commenta il presidente Eugenio Giani – il paesaggio del Chianti Classico, una delle immagini più famose della Toscana nel mondo al punto da essere divenuto iconico, merita di entrare nella World heritage list”.

    “Continueremo a lavorare – aggiunge – di concerto e con impegno, come abbiamo fatto finora per promuovere, valorizzare e tutelare l’armonia del territorio e il suo motore economico, sorretto da agricoltura, turismo, manifattura, paesaggio, storia. Il Chianti rappresenta di per sé un valore culturale della nostra regione e del nostro Paese, e con l’iscrizione al patrimonio Unesco, potrà esaltare a pieno titolo il suo ruolo”.

    “Iniziamo un processo – specifica – che conterà sulla capacità di questo territorio di fare rete e sulla sua storica vocazione a produrre crescita e sviluppo attraverso la collaborazione, l’unione di risorse e una visione aperta e condivisa del futuro”.

    TESSA CAPPONI, PRESIDENTE FONDAZIONE TUTELA PER LA TUTELA DEL TERRITORIO CHIANTI CLASSICO

    “Il protocollo segna un passaggio istituzionale imprescindibile ed assegna un’investitura politica fondamentale – sottolinea la presidente della Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico Tessa Capponi – al lavoro che si è appena avviato e sta procedendo in maniera appassionata, tale candidatura trae forza dalla convinzione non solo dei proponenti ma anche della comunità scientifica nazionale ed internazionale che il sito costituisca un’eccezionale trasformazione dei processi che storicamente hanno contraddistinto i territori agricoli delle due città dominanti, Firenze e Siena, a partire dal Rinascimento”.

    “Al momento – anticipa – è in stato di avanzamento uno studio per la redazione del format di iscrizione nella lista propositiva italiana preliminare alla proposta definitiva che riguarda, tra gli altri temi, la storia e lo sviluppo del territorio, i caratteri fisico naturalistici e un’indagine campionaria, inedita, del sistema delle ville fattorie esistenti”.

    “L’approvazione del format – conclude – costituirà l’ultima tappa prima della redazione del dossier di candidatura da inviare al Centro del Patrimonio mondiale per la decisione finale che noi tutti ci auguriamo favorevole per l’inserimento definitivo nella lista del Patrimonio mondiale. Tengo a sottolineare che il progetto riguarda ogni singolo cittadino di questo splendido territorio”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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