GREVE IN CHIANTI – Il Covid in Cina l’ha solo sfiorato, essendo venuta via nel giugno del 2019.
Quella Cina che Malvina Montini, grevigiana di 25 anni, ama tanto. Che per due anni è diventata casa. Che è passione per la lingua, la cultura, le tradizioni.
Un mondo completamente diverso dal nostro, che cerchiamo di conoscere meglio attraverso i suoi occhi e le sue parole: che ci arrivano da casa… nostra, da Greve in Chianti.
Asilo, elementari e medie a Greve in Chianti, poi il liceo classico: “E quando bisognava iniziare a pensare all’Università – inizia il suo racconto – mi sono innamorata della lingua cinese. Un vero colpo di fulmine: ho cercato la migliore Università di lingua e cultura cinese in Italia. L’ho trovata tra i canali e le gondole: Università Cà Foscari, a Venezia”.
“E si è rivelata la scelta giusta – prosegue Malvina – Ho vinto una borsa di studio, in collaborazione con la Capital Normal University di Pechino (首师大), un percorso di due anni, da trascorrere in Cina. Sono stati due anni di lezioni soltanto in cinese, non solo scrittura o lettura, comprensione del testo e grammatica, ma anche economia e storia della Cina”.
“Due anni bellissimi – ci racconta ancora – ho avuto la possibilità di conoscere una cultura completamente diversa dalla nostra. Ho viaggiato il più possibile. E grazie ad un tutor che insegnava a bambini di 12-13 anni, sono potuta entrare in contatto con il “loro” mondo”.
“Gli facevo ripetizioni di inglese – aggiunge – e partecipavo alla loro vita quotidiana, sono stata anche invitata dalla famiglia di uno di questi bambini a trascorrere il giorno di Capodanno insieme a loro”.
Il pensiero va a quei giorni: “Mi rivedo ancora tutta infarinata, mentre mi insegnavano a fare i ravioli. E dopo, con questo vassoio in mano, che mi chiedevano fare un piccolo video per salutare tutti i loro amici e parenti, che vergogna…”.
“Alla fine del secondo anno – continua Malvina – ho fatto la discussione della tesi in Italia; a maggio a Pechino. Questa tesi si basava sulle diverse strategie di vendita del vino Chianti e Chianti Classico in Cina. Mi sono divertita molto, ho intervistato anche i presidenti dei due Consorzi, Giovanni Busi e Giovanni Manetti“.
“Il mercato del vino è una novità in Cina – sottolinea – una passione nata negli ultimi anni. Per me è stata davvero una grande emozione, poter fare una tesi su questo argomento. Io che sono nata nel cuore del Chianti Classico, ho camminato tra queste vigne e goduto di questi paesaggi da sempre: è stato veramente molto bello”.
“In questi due anni ho anche insegnato – dice ancora Malvina – all’interno dell’Università ci sono delle classi di ragazzi che vogliono prendere del certificato di lingua italiana. Mi è stata data la possibilità di fargli da professoressa, ed ho avuto conferma: vorrei proprio che quella fosse la mia strada”.
“A giugno 2019 – ricorda – c’è stata la cerimonia di laurea. Sembrava di essere dentro un classico film americano, con il tocco in testa, tutti in divisa, salire sul palco per la consegna del diploma, le lacrime di gioia”.
“Finito questo percorso – prosegue nel racconto – ho vinto un’altra borsa di studio, stavolta con l’Università di Torino e sarei dovuta ripartire per la Cina. Ma l’emergenza sanitaria mi ha costretto a restare in Italia, e a seguire le lezioni on line. Non poter partire inizialmente mi ha buttata molto giù, poi però ho deciso di reagire, accettare questa situazione e sfruttare al massimo ciò che avevo”.
“Da circa un anno – ci spiega – collaboro come traduttrice, per il Tribunale di Firenze e faccio parte di un’associazione senza scopo di lucro, www.europeanguanxi.com. Ho anche iniziato a collaborare con il giornale dell’Università di Torino ed il primo articolo che vi ho pubblicato, parla proprio dei due anni trascorsi in Cina e del periodo di Natale (lo potete leggere qui)”.
“Alla fine di questo ulteriore percorso – conclude Malvina – spero di riuscire a restare nell’ambito universitario, come dottoranda o altro. Mi piacerebbe tanto fare l’insegnante e… appena possibile ripartire!”.
@RIPRODUZIONE RISERVATA