GREVE IN CHIANTI – Due cooperative di consumo nel comune di Greve in Chianti (quella del capoluogo-Panzano e quella di San Polo): e un rapporto che, da una potenziale collaborazione, si è trasformato in quella che ormai è diventata una sorta di “guerra” aperta.
Ma andiamo per ordine.
A inizio giugno l’uscita pubblica della presidente della Coop di San Polo, Bona Baraldi, che chiudeva (bruscamente) la porta all’ipotesi di confluire nella Coop di Greve in Chianti.
La Coop di San Polo: “Dal bilancio segnali positivi”. E chiude la porta a quella di Greve in Chianti
Nei giorni scorsi, dopo aver fatto passare qualche settimana, la replica della Coop grevigiana (presieduta da Fabio Baldi).
Arrivata con l’affissione pubblica di un manifesto (firmato dal consiglio della Cooperativa Italia Nuova) dai toni altrettanto perentori (lo leggete qui sotto).
Manifesto che qualcuno poi ha anche fatto diventare… un volantino lasciato nelle cassette della posta, in particolare di molte famiglie sanpolesi.
Da qui la terza “puntata” di questa situazione di tensione che, nei fatti, è diventata (come detto) una sorta di “guerra” aperta.
Terza puntata che arriva dalla Coop sanpolese, che per bocca della presidente Baraldi (a nome del consiglio) non le manda certo a dire. E scrive una nota ufficiale a dir poco… di fuoco.
“Nei giorni passati – si legge – sono stati distribuiti a San Polo dei volantini che riproducono un documento firmato dal consiglio della Coop di Greve riguardanti indebitamente la nostra cooperativa”.
“Se le false notizie fossero restate solo “chiacchiere” – prosegue la nota – anche se certamente dannose (perché mirate al boicottaggio di una “sorella” e riguardo al buon nome del marchio), potevamo non tenerne conto. Dapprima infatti abbiamo pensato fosse uno scherzo, ma da Greve abbiamo avuto conferma sulla reale esistenza di tale comunicato, in manifesto affisso al pubblico”.
“Questo fatto – dice la presidente Baraldi – ha creato disagio nel nostro consiglio. E sconcerto tra i soci e la cittadinanza tutta, provocando di conseguenza per noi anche un danno d’immagine”.
“Se le false notizie – ribadisce – fossero restate solo “chiacchiere”, potevamo non tenerne conto in quanto certi di essere nel giusto, alla lunga sarebbe tornato a nostro vantaggio. Ma l’affissione di un manifesto seguito da volantinaggio a nome e firma del consiglio della Coop di Greve no. Tutto ciò è passibile di denuncia per diffamazione e diffusione di false e tendenziose notizie!”.
“Verba volant sed scripta manent! dicevano i nostri padri – aggiunge Baraldi – così ci vediamo costretti a scendere al loro livello e dare precisazioni scritte. Ha senso tale inquietante iniziativa? E perché proprio in questo momento?”.
“Certo – tira in ballo il collega grevigiano, Fabio Baldi – non è da ora che il presidente della Coop di Greve trama per mettere le mani sul nostro negozio, diffondendo false notizie e cercando di denigrare il nostro lavoro portato avanti con grande abnegazione e sacrificio personale”.
“Questo sciacallaggio senza scrupoli – accusa – non fa parte dello spirito cooperativo che è alla base della nostra storia: abbiamo pertanto informato gli organi direttivi della Lega affinché simili iniziative vengano stigmatizzate e vengano presi provvedimenti adeguati. La nostra Coop ha un bilancio certificato, approvato annualmente dai soci in pubblica assemblea e verificato da competenti organi amministrativi. La nostra trasparenza è assoluta”.
“Sono altre semmai le questioni poco trasparenti provenienti proprio da Greve – rilancia la nota della Coop di San Polo – Come far credere di disporre quasi a titolo personale di 500.000 euro per progetti estranei al nostro consiglio o effettuare inopportune verifiche all’insaputa del consiglio stesso sul bilancio della nostra cooperativa. Un’azione sleale mirata per screditare e delegittimare il lavoro dei tanti soci che, a titolo volontario e con grande sacrificio, si impegnano per mantenere aperto a San Polo il negozio Coop… da quasi un secolo al servizio della cittadinanza”.
“È vero – ammette Baraldi – che dopo il periodo del Covid, durante il quale il nostro negozio ha risposto con grande abnegazione ad ogni esigenza della popolazione, è seguita una fase critica. Dovuta sia alla crisi economica (col conseguente aumento dei prezzi), sia alla concorrenza sempre più spietata dei grandi gruppi e dei discount in particolare. Ma proprio grazie alle scelte fatte sul piano commerciale, la valorizzazione dei prodotti, spesso a Km 0, il miglioramento del servizio, la contrazione di alcune spese unite alla totale disponibilità verso le iniziative della frazione, pian piano i conti sono migliorati e l’ultimo bilancio (con grande dispiacere di qualcuno a Greve) è stato chiuso in positivo”.
“Tuttavia – dice ancora la presidente Baraldi – non si possono negare le difficoltà che i piccoli negozi Coop indipendenti hanno a muoversi in un mercato senza scrupoli: ecco che l’idea di unire le piccole cooperative in un rete d’impresa è un progetto che approviamo e sosteniamo”.
Ma con Greve il rapporto è ormai interrotto. Anzi, qualcosa in più: “Non sosterremo certo gli appetiti della Coop di Greve e del suo presidente ormai fuori controllo, per il quale l’obiettivo non è la mutualità solidale ma lo squallido vecchio principio secondo cui il pesce più grande divora il più piccolo”.
“Comunque – conclude Baraldi – andremo avanti e non ci fermeranno certo delle fotocopie distribuite nottetempo. Nelle prossime settimane con gli organismi direttivi della Lega, insieme all’amministrazione comunale, ai nostri soci e alla cittadinanza, discuteremo su come gestire la complessa gestione del vecchio immobile (sul quale abbiamo progetti già da anni). Che deve tornare (a nostro avviso) a disposizione della frazione, ma che va comunque acquisito e necessita di urgenti lavori di ripristino. Per poter offrire nuovi spazi, nuovi servizi, nuove possibilità per San Polo”.
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