SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – Segnali positivi dal bilancio. Chiusura a una ipotesi di “assorbimento” da parte della Coop di Greve in Chianti. Collaborazione con altre piccole Coop del territorio.
Si potrebbe riassumere così l’esito dell’assemblea annuale della Coop di San Polo in Chianti, di presentazione del bilancio 2023. Sul quale la presidente, Bona Baraldi, vuol fare anche il punto pubblicamente.
Alla presenza di un buon numero di soci (anche persone che non erano mai venute alle assemblee e questo è un segno positivo” viene fatto notare dalla Coop sanpolese) e del funzionario del CTS, la dottoressa Laura Berti, prima di avviare il resoconto la presidente Baraldi ha voluto mettere al corrente i soci degli ultimi avvenimenti e… voci riguardo alla cooperativo di consumo di San Polo in Chianti.
“Da quasi quaranta anni – dice Baraldi – la Coop di Greve propone (quasi impone) di “assorbirci”. Essendo insistente sullo stesso comune, oggi avrebbe potuto essere utile fare un primo passo per una collaborazione più stretta, anche un’aggregazione fra le due cooperative: su questo abbiamo lavorato a lungo con il suo presidente, supportati dai rappresentanti dell’Unicoop e della Lega”.
“Alla fine – annuncia – non è stato possibile trovare un accordo, in quanto da Greve veniva richiesto un nostro stato fallimentare con conseguente scioglimento del consiglio, licenziamento del personale, inglobamento della sede di San Polo con quella di Greve perdendo ogni peculiarità, come non fosse mai esistita”.
“Purtroppo – dice ancora Baraldi – durante il periodo degli incontri sono state diffuse false notizie riguardo all’andamento della nostra Coop (il sussurrare la parola “fallimento” desta scompiglio) mirate forse a preparare il terreno agli eventuali pseudo…salvatori. Non posso negare, visto lo stato di salute e le mie molte primavere, che personalmente mi avrebbe anche “fatto comodo” farmi da parte, ma ciò avrebbe comportato un prezzo davvero troppo alto e soprattutto ingiusto sotto ogni aspetto nei confronti della nostra Coop”.
“Chiuso questo increscioso capitolo – fa sapere la presidente Baraldi – stiamo lavorando con altre piccole cooperative a noi limitrofe, o che comunque vogliano farne parte, all’interno di un progetto d’impresa che ci accomuna sotto vari profili: l’utilizzazione di un’energia sostenibile e unificata (per rispettare l’ambiente ed abbassarne i costi), la possibilità di scambi di personale facilitata dal punto di vista burocratico, gli approvvigionamenti di generi alimentari della migliore qualità e a chilometro zero, scambi quindi di vario genere”.
“Riguardo allo stato attuale della nostra Coop – ammette – anche se i problemi non mancano mai purtroppo, ed assorbono molte delle nostre energie per essere risolti, ricordo che in occasione dell’assemblea è stato illustrato il bilancio, riassumendo i tanti numeri in dati omogenei e chiari in modo da essere comprensibili anche ai non addetti ai lavori”.
“Con grande soddisfazione da parte mia e del consiglio – dice Baraldi – tali dati hanno testimoniato un andamento positivo, che ha permesso non solo di recuperare un piccolo disavanzo ma anche di mettere a bilancio un modesto ma promettente utile. La gestione più razionale delle spese per il personale e, soprattutto, una miglior gestione del costo merci, hanno determinato risparmi maggiori e quindi un utile. Tutto ciò nonostante la concorrenza feroce dei prezzi e la crisi dei redditi che attanaglia sempre più i bilanci familiari…”.
“Va apprezzato inoltre – sono sempre parola della presidente Baraldi – l’impegno delle dipendenti che, unito alla disponibilità verso le associazioni del volontariato locale, hanno contribuito a creare quell’empatia e quella collaborazione che alla fine porta sempre esiti positivi”.
“Capita ancora – conclude Baraldi – che non tutti abbiano presente lo spirito di un punto vendita come il nostro, a cui non vengono concessi i prezzi Unicoop delle grandi; ma che ciò nonostante riesce a mantenere alta e interessante la qualità dei prodotti puntando anche sempre più sui fornitori vicini. Una riscoperta e attualizzazione quindi dei valori del movimento cooperativo, da non confondersi con la bramosia di certe ambizioni che della cooperazione hanno forse smarrito il senso”.
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