GREVE IN CHIANTI – L’incendio di Riseccoli, uno dei più gravi degli ultimi anni nel Chianti fiorentino, sarebbe partito a causa dei lavori di trinciatura in un vigneto.
Ad avanzare questa ipotesi sono i militari della Stazione carabinieri forestali di Figline e Incisa Valdarno.
La pattuglia, recatasi a verificare le cause dell’incendio, notato fin dalla sua comparsa dopo aver visto salire la colonna di fumo, ha scoperto che in località Riseccoli l’incendio boschivo dapprima aveva interessato un prato sfalciato di recente, adiacente ad un vigneto, propagandosi poi nel limitrofo bosco di alto fusto, costituito da pini e cipressi. Per svilupparsi nel modo che abbiamo, purtroppo, visto da ieri.
Dagli accertamenti eseguiti nell’immediatezza dei fatti e dalle informazioni testimoniali raccolte, è emerso che l’incendio era scaturito a seguito di lavorazioni agricole eseguite in un vigneto.
Con un trattore e il relativo apparecchio per triturare la vegetazione posta nei filari della vigna (il “trincia”) funzionante con presa di forza della trattrice.
L’uso dell’apparecchio trinciante aveva provocato delle scintille che, cadendo nell’erba secca del limitrofo prato sfalciato di recente, avevano innescato l’incendio.
Le fiamme avevano interessato inizialmente il terreno dove si trovava il prato (ovviamente secco), per poi propagarsi velocemente, anche a causa del forte vento, nel bosco confinante.
La superficie percorsa dall’incendio è stata stimata in circa undici ettari.
L’operaio agricolo è stato dunque segnalato all’autorità per il reato di incendio boschivo colposo.
Avendo causato, questa la ricostruzione dei carabinieri forestali, per colpa, un incendio boschivo a seguito di lavorazioni agricole da cui sono scaturite scintille. Che hanno innescato l’incendio propagatosi in area boscata.
La pratica agricola di trinciatura, necessaria per l’eliminazione di erba incolta, è fortemente sconsigliata nel periodo estivo, durante le ore più calde della giornata. E da evitare del tutto in presenza di vento, quando il rischio incendi è elevato.
I carabinieri forestali rammentano che, per il rischio di incendi boschivi, a partire dall’11 giugno vige il divieto assoluto di abbruciamento dei residui vegetali, stabilito dalla Regione Toscana. Si concluderà il 31 agosto, salvo proroghe in base all’andamento stagionale.
Visto il periodo a rischio per lo sviluppo e la propagazione di incendi boschivi in tutto il teritorio toscano, è vietata qualsiasi accensione di fuochi, a esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all’interno di aree attrezzate.
Chi viola questo divieto incorre nella sanzione amministrativa di 240 euro; importo che sale a 2.066 euro nel caso in cui l’abbruciamento avvenga all’interno delle aree a rischio particolarmente elevato, nei comuni indicati dalla disposizione regionale.
Scatta anche la denuncia penale nel caso in cui il fuoco si propaghi o possa propagarsi in un’area boscata.
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