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giovedì 25 Aprile 2024
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    Otto domande sulla “scuola Montessori” a Greve in Chianti: al sindaco Sottani e all’assessore Esposito

    Partita da anni alla primaria di San Polo, adesso è "sbarcata" anche alle medie di Greve. Creando (anche) dubbi e discussioni: abbiamo provato a chiarirne alcuni

    GREVE IN CHIANTI – La scuola ad indirizzo montessoriano, all’interno della scuola pubblica grevigiana, è arrivata ormai da alcuni anni nella primaria di San Polo in Chianti.

    Adesso, per dare continuità al metodo di insegnamento, è “sbarcata” con una classe anche alle medie inferiori di Greve in Chianti.

    Creando, in particolare da quando la classe a indirizzo montessoriano è inserita all’interno delle altre delle medie, anche discussioni e dubbi. In particolare fra i genitori.

    Dubbi che abbiamo in parte cercato e provato a chiarire con queste otto domande, rivolte al sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani e all’assessore alla pubblica istruzione Mariagrazia Esposito.

    Il Comune, infatti, è parte molto attiva in questo percorso del “metodo Montessori” all’interno delle scuole grevigiane.

    Partiamo con una domanda provocatoria: con le sezioni Montessori nella scuola pubblica a Greve in Chianti non si corre il rischio, anche solo da un punto di vista di “immagine”, di creare studenti di Serie A e studenti di Serie B?

    “Non esiste una differenza in questo senso, ognuno sceglie in piena libertà. Si creano studenti di serie A e serie B quando le famiglie scelgono di aderire ad un progetto o l’altro proposto dalla scuola? Ad esempio i percorsi educativi per il potenziamento della lingua inglese, delle competenze musicali o dell’attività sportiva? Il modulo sperimentale montessoriano introdotto nella scuola pubblica di Greve in Chianti si pone l’obiettivo di arricchire l’offerta formativa, non sottrae né nega il diritto all’istruzione, anzi lo sostiene con un percorso alternativo confermando il principio assoluto che la scuola è aperta a tutti e ognuno decide in totale autonomia di frequentarlo o meno. La scuola pubblica montessoriana è un’attività che vuole accogliere le esigenze e le richieste delle famiglie e risponde ad un indirizzo ministeriale. Il valore e la qualità della scuola tradizionale sono elementi indiscussi e il modulo montessoriano rappresenta un ramo di questa offerta che vuole proporre un’opportunità in più”.

    Iniziamo dalle elementari di San Polo: potete affermare con certezza che ogni famiglia ha informazioni adeguate per poter scegliere se far frequentare ai propri figli l’indirizzo montessoriano? Anche a prescindere dalla nazionalità e dalle relative difficoltà linguistiche o di comprensione?

    “Dall’inizio del percorso abbiamo messo in campo gli strumenti e le azioni utili a promuovere un’attività di informazione trasparente e puntuale rivolta alle famiglie, tra cui open day, iniziative e incontri pubblici in collaborazione con l’Istituto Comprensivo, l’Opera nazionale Montessori e l’associazione Montessori Chianti. Ci sono state occasioni di informazione e approfondimento, peraltro molto partecipate dai genitori interessati, organizzate e proposte anche nel corso dell’anno nella scuola di San Polo e in alcuni spazi pubblici”. 

    La spesa sostenuta da una famiglia che iscrive il proprio figlio o la propria figlia alla sezione Montessori è la stessa di una famiglia con i figli che frequentano le sezioni tradizionali?

    “Non vi è alcuna spesa. Le condizioni di accesso alla scuola tradizionale e montessoriana, di qualunque grado scolastico si tratti, sono identiche. Ovvero la tassa di iscrizione come da indicazioni ministeriali e il contributo volontario che ogni famiglia ha la facoltà di versare”.

    Chi paga per i materiali diversi? E di quali cifre parliamo? E per la formazione dei docenti?

    “Il Comune sostiene il ciclo scolastico, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, stanziando una somma complessiva che si aggira intorno ai 3-4mila annui, finalizzata al finanziamento dell’attività di formazione, che è aperta a tutti i docenti e le docenti. Anche l’associazione Montessori Chianti si è adoperata per la realizzazione del progetto sostenendo in parte la formazione dei docenti, in parte l’acquisto dei materiali avendo peraltro vinto in più occasioni specifici bandi indetti da istituti di credito. Teniamo a precisare che l’amministrazione comunale investe tra i 15mila e i 20mila euro annui per finanziare progetti culturali ed educativi extrascolastici che interessano ad esempio la psicomotricità, le attività musicali, i percorsi sulla cultura della legalità e legati alla memoria, tema quest’ultimo che dal prossimo maggio riparte con il viaggio che porterà gli studenti grevigiani negli ex lager nazisti”.

    Quale il ruolo dell’Associazione Montessori in tutto questo?

    “E’ un’associazione del terzo settore costituita da un gruppo di famiglie, nato nel 2017 a San Polo in Chianti, che si è attivata a titolo volontario per introdurre la sperimentazione Montessori nel contesto della scuola pubblica. Un impegno costante che negli anni ha cercato e ottenuto la collaborazione dell’amministrazione comunale, dell’Istituto comprensivo e della comunità. L’attività dell’associazione è stata riconosciuta anche con l’accreditamento all’Opera Nazionale Montessori, soggetto quest’ultimo che ha attivato una convenzione con il Miur per la diffusione del metodo nelle scuole pubbliche italiane”. 

    Non ritenete che l’impatto diretto di una associazione con al suo interno genitori, nel percorso educativo di una classe specifica (che vuol dire anche finanziamento dal punto di vista economico), sia quantomeno da porre sotto una attenta riflessione?

    “I genitori non hanno alcun impatto educativo perché è il mondo della scuola che provvede alla formazione delle allieve e degli allievi. L’associazione non interviene e non interferisce nell’attività didattica in alcun modo come qualsiasi altra associazione che svolge attività sociale e culturale sul territorio. Semmai si mobilitano volontariamente per sostenere e incrementare le potenzialità formative e sociali della scuola. Questo accade anche per altri gruppi di genitori, residenti a Greve e nelle frazioni, che si muovono autonomamente e si attivano a sostegno della loro scuola di riferimento finanziando progetti specifici attraverso raccolte fondi e iniziative con le quali offrire un supporto concreto esclusivamente a favore del benessere degli studenti”.

    Avete notato, negli studenti, dopo l’avvio della sezione montessoriana nel ciclo di media inferiore, atteggiamenti che facciano pensare a una loro valutazione di “trattamento diverso”?

    “Non è una domanda di nostra competenza, non abbiamo alcuna segnalazione in merito”.

    Ci pare di capire che la sperimentazione sulla primaria a San Polo si sia conclusa, mentre è partita quella con il ciclo di secondaria inferiore. Su che basi si svolgono queste sperimentazioni? Chi decide poi, alla fine, il loro esito?

    “La primaria è sorretta da un ordinamento tale da non richiedere alcuna sperimentazione. La sperimentazione che è stata introdotta nella scuola secondaria di primo grado, in base ai principi di autonomia scolastica, come previsto dall’articolo 6, è stata approvata dal Consiglio di Istituto ed è in corso”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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