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venerdì 29 Marzo 2024
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    Panzano e Greve sotto choc: a 69 anni muore all’improvviso il dottor Massimo Dioscoridi. Il ricordo

    "Un suo grande pregio è stato quello di non far pesare mai a nessuno il suo livello culturale. Era un uomo del popolo, un uomo di cui sentiremo la mancanza"

    PANZANO (GREVE IN CHIANTI) – Panzano e tutto il comune di Greve in Chianti salutano un medico di famiglia che, senza timori di venire smentiti, possiamo definire storico.

    E’ venuto improvvisamente a mancare dottor Massimo Dioscoridi, 69 anni, una passione straordinaria per il suo lavoro e una dedizione alla salvaguardia della salute delle persone come pochi altri.

    Medico di famiglia, ginecologo. Grande personaggio, che lascia un vuoto difficile da colmare.

    Ieri si sono svolte le funzioni religiose a Firenze: a causa delle norme anti Covid hanno potuto partecipare poche persone. In molti però hanno portato il loro saluto: al dottore e alla sua famiglia.

    Abbiamo parlato con Lorenzo Dioscoridi, figlio e anch’esso medico: “Mio padre era una persona di paese, amico di tutti. Si è speso tantissimo per la cura delle persone, sempre reperibile 24 ore su 24, ha sicuramente anteposto il lavoro e la salute degli altri alla propria”.

    “La cosa che più mi ha colpito – dice Lorenzo – parlando con molti suoi pazienti, e che mi ha fatto immensamente piacere, è il fatto che riuscisse a stabilire un rapporto umano, paritario con loro”.

    “Era capace – aggiunge – di annullare la distanza che si potrebbe creare tra medico e paziente, riuscendo a sdrammatizzare anche delle situazioni che potrebbero mettere ansia, ma che poi sono di poco conto. Questo è un aspetto che non tutti riescono a gestire, era un vero medico di famiglia, onesto e sincero”.

    Arriva anche da oltreoceano un ricordo sincero e brillante. Da Los Angeles Tommaso Iorio, panzanese in California per motivi di lavoro, lo ricorda così: “Dottore con la D maiuscola come il suo cognome, il suo grande sorriso contagioso e la sua schietta onestà lo rendono un mix perfetto tra un personaggio uscito dalla penna di Collodi o dottore di paese del grande Andrea Camilleri”.

    “Persona vera – prosegue Iorio – che come tutte le persone vere amava il suo lavoro e lo affrontava con allegria e onestà. Un Dottore senza filtri, nel bene e nel male e con il dono del ritardatario”.

    “Non tutti sanno farsi aspettare – conclude – mai dimenticherò il suo sorriso che accompagnava i suoi piccoli ritardi. Passo veloce, valigetta medica e con sguardo deciso sorrideva salutando tutti gli “affamati di salute” che lo stavano aspettando”.

    Anche Francesco Coriglione, farmacista di Panzano, amico e collega del dottor Dioscoridi, lo ha salutato e ricordato con parole vere e dolorose.

    “Trovo solo ora la forza – scrive a distanza di ore dalla morte – di salutare un grande amico che ha seguito le gravidanze dei miei figli, che ha esercitato la nobile professione di medico. Prima accanto a mio padre e poi per 26 anni, ahimè di già, accanto a me”.

    “Durante i quali – scrive ancora Coriglione – siamo andati a cena fuori, siamo andati in barca, abbiamo litigato, ci siamo confrontati e scontrati sempre con lealtà e stima reciproca, senza mai scendere a compromessi, in maniera indipendente. Perché la salute delle persone non è un bene mercificabile”.

    “È così che ti voglio ricordare – conclude Coriglione – rassicurante, preparato ed ironico e soprattutto sempre perennemente in ritardo. Ti voglio bene”.

    Sono moltissime le persone che hanno voluto salutare il dottre. Aggiungiamo il ricordo di Adriana Toti, vicina, amica e paziente. Dalla sua voce incrinata dal dolore, si capisce quanto questa perdita significhi per lei.

    “E’ davvero una grave mancanza per tutti – ci dice – Era una grande uomo, un bravissimo dottore e un amico sincero. Lo conosco da 20 anni, potrei raccontare infiniti aneddoti sulla sua vita”.

    Ricorda quegli attimi fatali: “Sua moglie mi è venuta a chiamare dopo aver chiamato il 112, per aiutarla con il massaggio cardiaco, in attesa dell’ambulanza. Ma non c’è stato nulla da fare”.

    “Era una persona di una cultura infinita – conclude Adriana – sia letteraria che musicale. Un suo grande pregio è stato quello di non far pesare mai a nessuno il suo livello culturale. Era un uomo del popolo, un uomo di cui sentiremo la mancanza”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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