Miriam Serni Casalini attraversa la sua vita con la leggerezza nella penna e lo sguardo della fanciulla. Osserva la natura dal suo nido di Panzano in Chianti: ogni giorno va nel suo "ufficio" nella Macelleria Cecchini. Discorre con Dario della vita, del tempo, delle stagioni.
Scrive molto Miriam. Il suo "Buglione" è un libro entrato di forza nella storia della letteratura toscana. Popolare, di grande finezza, semplice nel linguaggio, delicato nella sua veracità.
Stavolta una delle poesie di Miriam è finita direttamente… nella ceramica. E' stata infatti "forgiata" in fornace e poi apposta sulla terrazza coperta del Castello di Verrazzano da parte di Luigi Cappellini, che ha dedicato questo spazio straordinario, l'Altana, proprio a Miriam.
Un onore: qui arrivano persone da tutto il mondo e guardano quel Chianti che Miriam ha mirabilmente descritto.
"Dall'Altana di Verrazzano
Vastità di cielo
Come l'abbraccio d'una madre,
chiude l'immenso spazio.
Quinta di colli,
geometrie di vigne
perse in fastelli di luce,
complici i cipressi.
Barbaglia glauco d'olivo,
o forse è argento.
Gioca nel vento
la vela d'un falchetto,
là sui castelli,
e poi scompare.
M'affaccio di quassù
su questo mare,
socchiudo gli occhi.
E mi smarrisco"
di Redazione
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