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venerdì 29 Marzo 2024
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    Stavolta tocca al consigliere di opposizione rilanciare le accuse verso l’assessore grevigiano

    Non accennano a diminuire i toni della polemica, incentratat in particolare sul rischio sismico e sulla situazione delle scuole grevigiane, fra il consigliere comunale di opposizione Paolo Stecchi e l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Greve in Chianti Simone Secchi.

     

    Nei giorni sul Gazzettino se le sono già dette "di santa ragione". Stavolta tocca a Stecchi replicare all'assessore, che lo aveva bacchettato per non conoscere la classificazione sismica del comune grevigiano (clicca qui per leggere l'articolo).

     

    "La nostra lista – dice Stecchi al Gazzettino –  insieme a Rifondazione Comunista, ha presentato nel lontano giugno 2012 (ben sette mesi fa) una mozione da discutere e da votare in consiglio comunale proprio sul rischio sismico dei vari edifici comunali, con particolare attenzione alle Scuole di ogni ordine e grado. Mozione che chiede, appunto, di dirottare i soldi che il sindaco Bencistà e la sua giunta vogliono spendere per rifare un Piano Strutturale, che come abbiamo detto non serve a nessuno (specialmente in un momento di crisi come questo buttare via 300.000 euro è veramente una “follia”), per una cosa importantissima come quella di tutelare tutti i bambini del nostro comune".

     

    "La mozione – prosegue Stecchi – nonostante siano passati sette mesi, per volontà del sindaco e della sua maggioranza non è stata ancora discussa. Passiamo ora alla storia delle zone sismiche. La storia racconta che un'ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri del 2003 ha inserito il
    Comune di Greve in zona 2 di quattro (così come lo era già nel 1981 con un Decreto Ministeriale). Nel 2006 la Regione Toscana, con una delibera di Giunta, ha creato, oltre alle quattro zone sismiche (classificate con numeri da 1 a 4, con la zona 1 a più alto rischio), una quinta zona chiamata 3S (quella nominata dall'assessore Secchi). Il Comune di Greve fu declassificato così a zona 3S da zona 2".

     

    Poi rilancia: "L'assessore Secchi si scorda di dire, però, che la Regione Toscana, per quei 106 Comuni (compreso Greve) che nel 2006 furono declassificati a zona 3S da zona 2, volle mantenere “lo stesso livello di protezione assicurato dalle azioni sismiche della zona 2”. In altre parole la zona
    3S indica obbligo di azione sismica prevista per la zona due. Possiamo quindi chiamare la zona del Comune di Greve con che nome vogliamo, ma resta il fatto che le azioni da fare fino all'ottobre del 2012 erano comunque quelle della zona 2. Quando abbiamo presentato la mozione (giugno 2012) la situazione era questa".

     

    "Dopo la replica dell'assessore – continua Stecchi – sono andato a ricontrollare e mi sono accorto che nell'ottobre 2012 la Regione Toscana ha aggiornato la classificazione dei Comuni annullando la delibera del 2006 ed ha portato il Comune di Greve in Zona 3, eliminando la zona 3S (quella nominata dall'assessore Secchi) che non esiste più. Dobbiamo dunque prendere atto e rilevare che l'assessore Secchi oltre a non leggere bene i livelli di pericolosità del Comune di Greve non si aggiorna nemmeno, quindi chi non studia è forse qualcun altro che oltretutto riveste il ruolo di assessore ai lavori pubblici ed è per di più architetto, per cui queste cose dovrebbe saperle".

     

    "Venendo alla salvaguardia di vite umane – conclude il consigliere di opposizione – vorrei far notare all'assessore Secchi che il Comune di Novellara, provincia di Reggio Emilia (tanto per fare un solo esempio dei tanti, purtroppo), classificato in zona 3, quest'anno ha subito un terremoto di magnitudo 6. In conclusione, visto che sono già passati sette mesi, volete rispondere finalmente alla mozione e dirci se volete adoperare quei soldi, che tenete fermi inutilmente per il Piano Strutturale, per spenderli in qualcosa di veramente utile come la prevenzione per salvare tante vite umane o volete solamente continuare a fare assemblee pubbliche ed articoletti sui giornali?".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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