Quanto avvenuto sembrerà strano, ma abbiamo verificato personalmente quello che ci ha raccontato un lettore, ovvero il rimprovero da parte di una signorina che “lavora” sulla Strada Provinciale 3, l’ultimo avamposto prima di arrivare a Gabbiano, dove si prostituiscono giovani donne si nazionalità nigeriana.
Chiedeva, con grande insistenza, di non lasciare la macchina in quel tratto, dicendo che avrebbe impedito la fermata dei clienti. Quello della prostituzione lungo la strada che da Falciani porta a Greve in Chianti, è un problema che sussiste ormai da diversi anni, ma c’è da dire che se queste "signorine" sono aumentate, è pur vero che la clientela non manca.
Ci siamo fermati sulla Provinciale lasciano a poche centinaia di metri dalle donne l’auto. Una si è subito precipitata verso noi. Masticando una gomma ha detto: "Andiamo?". Inutile cercare di far capire che la nostra sosta era per tutt’altra ragione, solo quando l’ha capito, ci ha detto di non lasciare lì la macchina altrimenti si sarebbero fermati i carabinieri.
Inutili i tentativi si spiegare che avevamo semplicemente parcheggiato: in una lingua incomprensibile si è allontanata telefonando a chissà chi. Siamo così entrati all’inizio del bosco, attenti anche di non avere "ritorsioni" sull'automobile. Fati pochi passi ci siamo imbattuti in un computer, pezzi di scooter, un congelatore. Presi dalla curiosità lo abbiamo aperto e altro non era che… il ripostiglio della signorina, con dentro un paio di scarpe di ricambio, e un ombrello utilizzabile in caso di pioggia.
Ma non era finita lì, perché poco vicino ecco una cassetta con profilattici (usati) e fazzoletti. Scarti d’incontri frettolosi, ma chi si curerà di pulire? Sicuramente una volta strapieno, sarà gettato tutto nel fiume Greve: che così, avrà il compito di disperdere il tutto lungo la sua corsa verso l’Arno.
di Antonio Taddei
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